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Il viaggio del Papa in Africa: mai più Dio a giustificazione dell'odio e della violenza

Il dialogo interreligioso è una sfida, "non è un lusso, non aggiuntivo né opzionale," è "essenziale, è qualcosa di cui il nostro mondo ferito da conflitti e divisioni ha sempre più bisogno

NAIROBI. "Il nostro Dio è dio della pace, il suo santo nome non deve mai essere usato per giustificare l'odio e la violenza". Lo ha detto il Papa nell'incontro interreligioso a Nairobi, citando "i barbari attacchi al Westgate Mall, al Garissa University College e a Mandera", perpetrati da Al Shabaab. In particolare a Garissa, nell'aprile scorso, sono stati uccise 148 persone, quasi tutti ragazzi.

Il dialogo interreligioso è una sfida, "non è un lusso, non aggiuntivo né opzionale," è "essenziale, è qualcosa di cui il nostro mondo ferito da conflitti e divisioni ha sempre più bisogno. In una società democratica e pluralistica come questa - ha detto il Papa nell'incontro interreligioso a Nairobi - la cooperazione tra leader religiosi e le loro comunità diviene un importante servizio al bene comune".

Il Papa, nell'incontro con i leader religiosi del Kenya, rappresentanti di cristiani, islamici e animisti, ha concluso il suo discorso affermando che "nel cinquantesimo della chiusura del Concilio vaticano II, nel quale la Chiesa cattolica si è impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso al servizio della comprensione e della amicizia, intendo riaffermare questo impegno, che nasce dalla convinzione - ha detto - dell'universalità dell'amore di Dio e della salvezza che Egli offre a tutti". "Il mondo - ha commentato papa Francesco - giustamente si attende che i credenti lavorino insieme con le persone di buona volontà nell'affrontare i molti problemi che si ripercuotono sulla famiglia umana".

Sarà fitto di impegni il secondo giorno del viaggio del Papa in Kenya. La giornata pubblica di papa Francesco cominciato con l'incontro ecumenico e interreligioso nella nunziatura di Nairobi, presenti esponenti di diverse confessioni cristiane, di animisti e di musulmani, oltre a 7 personalità civili particolarmente impegnate nella promozione del dialogo interreligioso, davanti alle quale il Pontefice terrà un discorso.

Successivamente Francesco si trasferirà in auto alla università di Nairobi, che dista nove chilometri dalla nunziatura, dove, nel campus, celebra la messa per la evangelizzazione dei popoli, evento di massa più importante della tappa in Kenya. Dopo il pranzo in privato in nunziatura, il Pontefice si trasferisce alla St.Mary's School, scuola media e liceale fondata dai missionari "spiritani" irlandesi, dove incontra religiosi, clero e seminaristi, e tiene loro un discorso.

Nel pomeriggio papa Bergoglio si trasferisce alla sede dell'Unon-Unep, le due agenzie dell'Onu per l'ambiente e gli insediamenti umani, dove, dopo aver visitato gli uffici, tiene un atteso discorso. Il rientro in nunziatura è previsto nella prima serata.

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