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Retribuzioni, aumento dell'1,2% nel privato e nulli nel pubblico

ROMA.  Alla fine di ottobre 2015 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 62,0% degli occupati dipendenti e corrispondono al 59,0% del monte retributivo osservato. Lo rende noto l'Istat. Nel mese di ottobre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,2% nei confronti di ottobre 2014.

Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014. A ottobre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. Questi i settori che a ottobre presentano gli incrementi tendenziali maggiori: tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (4,5%); agricoltura (3,9%); energia e petroli (3,5%). Si registrano variazioni nulle nei settori del credito e assicurazioni, delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di ottobre non sono stati recepiti nuovi accordi e nessuno è scaduto. Alla fine di ottobre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 38,0% nel totale dell'economia e del 19,9% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 58,3 mesi per l'insieme dei settori e di 41 mesi per quelli del settore privato.

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