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La Settesoli: difficile trovare nel Belice personale che conosca la lingua inglese

SCIACCA. La Settesoli fa fatica a trovare nel territorio del Belice personale che conosca la lingua inglese. Lo ha detto ieri Vito Varvaro, presidente dell’azienda, un colosso dell’enologia, con duemila soci, un fatturato che supera i 50 milioni di euro, una produzione di oltre 400 mila ettolitri esportata in ben 40 Paesi. Avviene così che in tutto il territorio - Menfi, Sambuca, Montevago, Santa Margherita - le famiglie si stiano organizzando per spedire i propri figli in Inghilterra a imparare la lingua.

«La nuova squadra di manager che vogliamo allestire deve parlare bene l’inglese», ha sottolineato Varvaro, intervenendo a un dibattito moderato dal direttore del settimanale «Panorama» Giorgio Mulè ed organizzato nell’ambito della manifestazione «Panorama d’Italia», in svolgimento in questi giorni a Palermo con convegni ed eventi culturali. Cantine Settesoli ha avviato attualmente una ricerca di tre unità, un addetto al marketing per il mercato internazionale e due venditori, sempre per il mercato internazionale, «e la conoscenza dell’inglese - sottolinea il presidente - è fondamentale». Ma Varvaro va oltre, anche il personale attualmente in servizio, a prescindere dall’età e dalle mansioni, deve imparare l’inglese, «perché se uno straniero visita l’azienda e ha bisogno di una informazione, chiunque deve essere in grado di parlare con lui». Non a caso, Settesoli organizza un corso di lingua inglese con una trentina di lezioni già svolte nel 2015. Novità che Varvaro, che alla Settesoli è arrivato dopo l’esperienza di amministratore delegato per l’Italia della multinazionale americana Procter & Gamble, sta cercando di fare attecchire anche nel rapporto con il territorio.

 

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