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Vento: il Pd tallonato da M5s, ma in Sicilia i grillini sono primi - Grafici

PALERMO. Partiti e leader mostrano i muscoli, aspettando primavera. Quando gli elettori dovranno scegliere nuovi (e vecchi) volti delle amministrazioni comunali anche in città come Roma e Milano, Napoli, Torino e Bologna. «Il voto delle Amministrative sarà, però, condizionato, come sempre, dalla scelta dei candidati sindaci -avverte Pietro Vento, direttore dell' istituto Demopolis -. Nei contesti locali, il peso delle liste cambia significativamente in base al consenso personale di chi si candida a guidare le città. Diverso è il caso delle Politiche».

Se si votasse oggi per la Camera dei Deputati, funzionerebbe ancora il traino -Renzi a vantaggio del Pd?
«La fiducia degli italiani nel segretario -premier si mantiene piuttosto alta, nonostante risulti ridimensionata rispetto ai primi mesi di Governo. Secondo i dati del Barometro Politico di novembre dell' Istituto Demopolis, il PD di Renzi resta stabile e si conferma primo partito nel Paese con il 32 percento. Si riduce, però, a meno di 5 punti il vantaggio sul Movimento 5 Stelle, in crescita al 27,5. La Lega di Salvini, pur perdendo oltre un punto da settembre ad oggi, è con il 15,2 la prima forza del centrodestra. Resta in crisi Forza Italia, al 10,5. Più distanziate le altre forze politiche, tutte sotto il 5: Fratelli d' Italia, SEL ed Area Popolare (UdC - NCD di Alfano)».

Quanto pesa, invece, la fuga a sinistra di Stefano Fassina e di altri «carissimi nemici» del premier?
«Per il momento, non molto. SEL -Sinistra italiana otterrebbe poco più del 4 per cento. Molti degli elettori di Sinistra delusi dalle politiche di Renzi si rifugiano per il momento nell' astensione o, in alcuni casi, guardano con simpatia ai 5 Stelle».

Movimento Cinque Stelle, ormai stabilmente seconda forza del Paese?
«Decisamente sì. Il Movimento fondato da Grillo è in recupero da alcune settimane e si posiziona oggi sul piano nazionale al 27,5, ma è più debole al Nord e molto forte al Sud. Con l' Italicum, il M5S andrebbe oggi al ballottaggio con il Partito Democratico».

E in Sicilia?
«Nell' Isola, il Pd paga l' inefficacia del Governo Crocetta, sul quale l' opinione pubblica regionale esprime da mesi un giudizio molto critico. Se ci recasse oggi alle urne, secondo i dati Demopolis, in Sicilia ilMovimento 5 Stelle sarebbe nettamente primo partito».

Possibile davvero che i «grillini» escano vincitori dalla sfida in alcune grandi città, a partire dalla Capitale?
«Dipenderà, appunto, dai candidati a sindaco. Soprattutto a Roma dove, in pochi mesi, è cambiato in modo significativo il peso dei partiti: se si votasse oggi per il Consiglio Comunale capitolino, secondo il Barometro Politico Demopolis, il M5S otterrebbe il 33 percento, con il PD al 17. Gli eventi degli ultimi mesi pesano sulla fiducia e sul voto dei cittadini romani».

Da Bologna, intanto, è ormai definitivamente iniziata una nuova era per il centrodestra a motrice leghista, guidata da Matteo Salvini. Ha chance di successo?
«Le caratteristiche dell' Italicum, che porta al ballottaggio le prime due liste, non favoriscono l' area di Centro Destra, oggi divisa in tre forze politiche differenti. La Lega di Salvini, Forza Italia e Fratelli d' Italia della Meloni. Una ipotetica lista unica, secondo la stima di Demopolis, rimarrebbe oggi al di sotto del 30 per cento. Molti elettori leghisti non vedrebbero di buon occhio un partito unico con Berlusconi e, nello stesso tempo, diversi segmenti moderati dell' elettorato forzista non apprezzerebbero una lista unica guidata da Salvini».

Il capo del Governo, comunque, sarà soprattutto giudicato dagli elettori in base ai fatti, ai risultati. Inevitabilmente attratti dal dibattito sull' abolizione della tassa sulla prima casa, gli italiani come giudicano la legge di stabilità?
«Qualche segno di ripresa viene avvertito nel Paese, anche se in misura molto minore e residuale nelle regioni del Sud ed in Sicilia. Sembra mancare, nella percezione dell' opinione pubblica, una vera attenzione verso il Mezzogiorno. Tra gli interventi della Legge di Stabilità voluti dal Governo Renzi ed in discussione in Parlamento, l' eliminazione della Tasi sulle prime case rappresenta, con il 73 percento, una delle misure più apprezzate dagli italiani, accanto al blocco del previsto aumento Iva. Il 57 per cento indica la proroga delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie. Un punto particolarmente controverso resta quello dell' innalzamento del tetto dei pagamenti in contanti da mille a 3 mila euro».

Tirando le somme?
«Maggiori perplessità emergono sugli effetti complessivi della legge di stabilità: poco più di un terzo degli italiani è convinto che determinerà una effettiva riduzione della pressione fiscale; per quasi 2 italiani su 3, invece, l' abbassamento complessivo della pressione fiscale non avverrà, a causa di una prevedibile compensazione con maggiori tasse locali ed addizionali regionali».

Astensione ancora in crescita, oppure sta tornando la voglia di partecipare o almeno di andare alle urne?
«È un contesto elettorale in costante evoluzione, quello italiano: il dato più rilevante degli ultimi mesi è costituito dalla crescita dell' area dell' astensione, ormai oltre qualunque quota fisiologica del passato: l' affluenza alle urne passa dall' 80 per cento del 2008 al 59 di oggi. Più di 4 su 10 rimarrebbero a casa e ci sarebbero 8 milioni di astenuti in più rispetto alle Politiche del 2013».

I cittadini, insomma, credono ancora nei partiti?
«Molto poco, la fiducia nei partiti è ridotta oggi al 4 percento. E diminuisce ulteriormente tra i più giovani».

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