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La Corte dei conti boccia la Regione
sul bilancio: "Grave emergenza"

Stroncato il documento di programmazione economica 2016-2018 approvato dal governo

PALERMO. Una voragine. Il deficit della Regione siciliana viaggia su 4,5 miliardi nel triennio 2016-2018. L'amministrazione deve coprire 1,5 miliardi all'anno di solo deficit, poi ci sono le spese correnti, la compartecipazione alla spesa sanitaria, il contributo alla finanza pubblica, il co-finanziamento dei fondi Ue, i vincoli del patto di stabilità, senza calcolare quelle per investimenti, fermi al palo da tempo proprio per la carenza di risorse pubbliche.

Il dato è stato sottolineato stamani dal presidente delle sezioni riunite della Corte dei conti, Maurizio Graffeo, durante l'audizione in commissione Bilancio dell'Ars. Nella relazione sul Dpef 2016-2018, la Corte dei Conti parla di "situazione di grave emergenza", ribadendo i concetti espressi a luglio sul rendiconto del 2014. Non solo: "desta forte preoccupazione - scrive la Corte - la realizzabilità in tempi brevi della ridefinizione dei rapporti Stato-Regione, che dovrebbe assicurare per 2/3 la copertura de disavanzo strutturale di 1,5 miliardi previsto per ciascuno degli esercizi presi in esame dal Dpef regionale". Insomma, la trattativa intrapresa dal governo Crocetta con lo Stato, secondo i giudici, non può certamente essere presa come punto di riferimento per stime previsionali, essendo il confronto ancora aperto. Inoltre, secondo informazioni ufficiose che la Corte dei Conti ha reperito presso la Ragioneria generale della Regione, il percorso del confronto con lo Stato "si profila differente rispetto a quello delineato nella nota di aggiornamento del Dpef". Anche per la chiusura del 2015, i giudici contabili avvertono che permangono "margini di forte criticità sul versante delle entrate in continua flessione per effetto di un ciclo economico che nell'isola non offre segnali di ripresa".

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