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Essere il "cocco di mamma"? Studio afferma: può portare alla depressione

ROMA. Finora considerato sinonimo di privilegi, pare che adesso essere il "cocco di mamma" nasconda non pochi grattacapi. Già, secondo uno studio condotto alla Purdue University in Indiana, gli adulti che hanno sempre potuto godere di un maggiore occhio di riguardo rispetto ai fratelli, in realtà sono maggiormente esposti alla depressione.

Se da piccoli dunque ci si sente spesso in dovere di essere "perfetti" agli occhi dei genitori, da grandi è maggiore il rischio di cadere in depressione.

"C'è un costo per coloro che percepiscono di essere emotivamente più vicini alle loro madri, questi bambini presentano sintomi depressivi maggiori" ha detto il professor Jill Suitor che ha condotto lo studio. "Tale costo viene dalla tensione che questi bambini sentono, dal sentimento di maggiore responsabilità che avvertono nei confronti delle loro madri che hanno un occhio di riguardo per loro", ha aggiunto Megan Gilligan, dello Iowa State University.

Secondo un esperimento condotto su 725 adulti, con un'età media di 49 anni, chi da bambino ha creduto di essere il favorito dalla propria madre, da grande ha sviluppato maggiori sentimenti di delusione manifestando più rapporti conflittuali, evidenziando così sintomi di depressione.

Inoltre, i bambini che hanno un rapporto più stretto con le proprie madri, sviluppano meno vicinanza con i fratelli.

"Inoltre, la tensione con i fratelli è particolarmente elevata quando i figli da adulti sono entrambi favoriti e forniscono la stessa assistenza alle madri, una situazione abbastanza comune quando le genitrici arrivano ai 70 o 80 anni di età" hanno scritto gli autori sul Journal of Gerontology.

Le tensioni familiari, così, possono poi condizionare anche le relazioni sentimentali future.

"Molto dipende dalle relazioni familiari: come impariamo ad amare ed essere amati dalla gente, come accettiamo si sentirci, come ci relazioniamo con gli altri e come gli altri si aspettano di relazionarsi con noi".

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