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Centri per l'impiego, in Sicilia il triplo del personale rispetto alla Lombardia

PALERMO. A rimarcare la differenza tra Nord e Sud e tra due regioni come Lombardia e Sicilia adesso ci sono anche i numeri dei centri per l'impiego. Ebbene, il numero dei centri è uguale, 65, per entrambe le regioni, ma i risultati sono diametralmente opposti. E per di più, gli operatori all'interno di queste strutture in Sicilia sono il triplo rispetto alla Lombardia.

I dati sui centri per l’impiego e il confronto Lombardia-Sicilia: nell’Isola   la rete è più che altro un’opportunità per i collocatori.  Secondo l’ultimo rapporto del Ministero del Lavoro, in Italia vi sono 550 centri   pubblici per l’impiego con 8.429 operatori che nel 2013, a fronte di 3.112.611   persone in cerca di occupazione, hanno raccolto 2.373.979 dichiarazioni di   disponibilità al lavoro (in media nell’anno appena 281,6 dichiarazioni lavorate   da ciascun operatore), hanno realizzato 2.695.905 interventi di politica attiva   per disoccupati e inoccupati, mentre le imprese hanno attivato 9.675.252   rapporti di lavoro (in media 17.917 per centro) a fronte di 9.815.347 contratti   cessati (in media 18.177 per ogni Cpi).  A confronto, le 803 agenzie private per il lavoro autorizzate nel Paese con   4.186 sportelli e 11.524 operatori hanno registrato 2.445.315 soggetti per la   somministrazione (il 10% appartiene a categorie svantaggiate), e hanno   avviato al lavoro 785.893 unità, inserito nelle aziende 17.380 candidati, ricollocato 4.248 lavoratori.

E’ il confronto fra Nord e Sud che evidenzia ancor di più le carenze del   sistema pubblico. La Lombardia ha 65 centri pubblici per l’impiego, tanti   quanti ne conta la Sicilia. Ma se nella prima gli addetti sono 545 (di cui 446   operatori di front office), nella seconda regione pare che la rete sia più che   altro un’opportunità per i collocatori, come evidenzia il loro numero: ben   1.587, di cui solo 842, quasi la metà, sono gli operatori di front office. E   nell’Isola ci deve essere un grande fabbisogno di personale, dato che in   Sicilia dal 2012 al 2013 al sistema sono stati assegnati altri 43 addetti in più,   mentre la Lombardia li ha ridotti di 32 unità. Peccato che i risultati dimostrino il contrario.

In Lombardia nel 2013 sono state raccolte 331.589 dichiarazioni di   disponibilità al lavoro (608,4 pratiche per ciascun operatore), realizzati   156.323 interventi di politica attiva (di cui 22.278 per disoccupati di lunga   durata), le imprese hanno attivato 1.321.755 contratti (20.652 per ciascun   centro) e cessato 1.342.439 rapporti (20.976 per ciascun centro).  Invece in Sicilia, con un personale tre volte superiore alla Lombardia, sono   state raccolte 183.606 dichiarazioni di disponibilità al lavoro (115,7 pratiche   per ciascun operatore), realizzato 237.117 interventi di politica attiva (di cui   98.983 per disoccupati di lunga durata), le imprese hanno attivato 779.616   rapporti di lavoro (12.182 per ciascun centro) e ne hanno cessati 800.647 (12.510 per ciascun centro).

Che in Sicilia non vi sia rispondenza fra carichi di lavoro e personale addetto   ai Cpi (addirittura aumentato nel numero), è dimostrato anche dal fatto che le   politiche attive realizzate solo per quanti hanno dichiarato la disponibilità al   lavoro, nel 2013 sono state 13.501 in meno rispetto al 2012.

 

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