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Buco nel bilancio della Regione
Da Roma apertura per gli aiuti

La Regione chiede un miliardo e 400 milioni e in cambio si impegna a varare riforme per far abbassare la spesa corrente siciliana

PALERMO. Due ore di confronto a Palazzo Chigi. Poi la Regione ha strappato un primo sì sugli aiuti necessari a coprire il maxi buco già previsto sul bilancio 2016.

Rosario Crocetta e Alessandro Baccei hanno incontrato i sottosegretari De Vincenti e Bressa. Con loro i tecnici del ministero dell’Economia. La Regione chiede un miliardo e 400 milioni e in cambio si impegna a varare riforme per far abbassare la spesa corrente siciliana.

I tecnici a Palazzo Chigi hanno chiesto di verificare quanta parte di questo miliardo e 400 milioni verrebbe utilizzato per spesa corrente e la Regione si è impegnata verifcarlo entro venerdì.

Non è un dettaglio, perchè finanziare spesa corrente - è il caso di stipendi dei precari e contributi a pioggia - farebbe aumentare il rapporto deficit pil che lo Stato si è impegnato a rispettare. Un paletto imposto a Roma da Bruxelles. A quel punto sarebbe automatico il no agli aiuti per la Sicilia.

Ma Crocetta e Baccei hanno assicurato che non solo gli aiuti non verranno utilizzati per spesa corrente ma è anche previsto che una serie di riforme faccia calare le uscite. Prima fra tutte quelle per finanziare enti regionali e partecipate.

In attesa che gli ultimi dettagli del piano vengano messi a punto venerdì, Bressa e De Vincenti hanno dato appuntamento a Crocetta per lunedì prossimo. E il presidente è in ritorno verso Palermo con un cauto ottimismo, frutto anche di un ritrovato clima positivo intorno alla nuova giunta. Nona caso a Palazzo Chigi si sono visti anche big di partito come Antonello Cracolici (Pd) e Giovanni Pistorio (Udc), entrati in giunta per rafforzare Crocetta.

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