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Patto segreto con Marquez, Lorenzo:
"Informazione ridicola e infondata"

MADRID.  Jorge Lorenzo non vuole passare come il mandante di quel che si è scatenato a Sepang tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Per tirarsi fuori dalla incandescente querelle che avvelena il finale del Mondiale MotoGp, lo spagnolo ha diffuso una nota ufficiale «del suo team personale» per smentire le voci di un incontro segreto con il connazionale nella remota Andorra per stringere un patto volto a sgambettare il Dottore ad un passo dal decimo titolo iridato. A dare la misura della brutta aria che tira è l'intervento del presidente della Fim, Vito Ippolito, il quale in una lettera aperta invita tutti a evitare polemiche dopo i fatti di Sepang «che hanno danneggiato l'immagine» della MotoGp, auspicando che l'ultima gara a Valencia si corre «nel rispetto del fair play». Lorenzo si affida a sua volta al sito ufficiale della MotoGp per negare «categoricamente tutto ciò che è stato pubblicato circa un possibile incontro o patto con Marc Marquez, una informazione ridicola e infondata, pubblicata senza alcuna verifica».

Il pilota maiorchino ce l'ha in particolare con la stampa italiana che avrebbe giocato sull'ipotesi del complotto iberico, creando una «spiacevole situazione» che gli ha causato forte «disagio». È ben più che di disagio il clima che intanto si vive in seno del team Yamaha, ormai di fatto spaccato e foriero di una probabile separazione anticipata tra i due piloti, legati alla casa di Iwata fino al 2017. Se sui media e sui social prosegue la polemica italo-iberica, in Yamaha e ai vertici dell'organizzazione della MotoGp c'è il massimo impegno per calmare le acque per evitare che la sfida all'OK Corral di Valencia non trascenda rovinando definitivamente quello che poteva essere un duello entusiasmante tra Rossi e Lorenzo.

Lo spagnolo era stato duro contro il leader della classifica nel dopo-gara di Sepang e secondo alcuni era andato anche a chiedere la squalifica del compagno di scuderia. Lorenzo aveva subito negato ma ha tenuto a ribadirlo ancora nel comunicato, sostenendo di non essere «mai stato nell'ufficio della Direzione Gara dopo il Gp della Malesia, come alcuni media hanno commentato». Dopo giorni di accuse e controaccuse, sospetti e veleni, Ippolito ha deciso di intervenire, raccomandando in particolar modo ai piloti, ai team e agli sponsor di rispettare le regole ed evitare le polemiche per non minare il futuro del motociclismo. Un richiamo necessario ma non sufficiente, perchè la posta in palio a Valencia è troppo alta.

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