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Fa tutto Dybala e la Juve va, Milan a fatica ma rivede la luce col Sassuolo

TORINO. Risponde alla sua maniera. Gonfiando la rete. Paulo Dybala gioca titolare e mette tutti d'accordo. È lui a sbloccare il risultato di Juventus-Atalanta, a dare il la alla vittoria dei bianconeri che si impongono per 2-0, a far felice chi lo vorrebbe vedere sempre in campo e sicuramente anche Massimiliano Allegri, in settimana sottoposto a un processo mediatico (così l'ha definito lui stesso) proprio per l'utilizzo dell'argentino. Non saranno un problema suo i 40 milioni spesi per strapparlo al Palermo, ma tocca a lui gestirlo nel migliore dei modi ed è questo quello che intende fare il tecnico dei campioni d'Italia. Anche l'anno scorso si comportò così con Morata, facendolo diventare un titolare fisso dopo aver visto che lo spagnolo rispondeva alle sue richieste.

Dybala a parte (che tra l'altro confeziona anche l'assist per il raddoppio di Mandzukic e si procura un rigore che Pogba fallisce) vince la Juve che, come ha detto Agnelli venerdì scorso, deve rimontare e togliersi da una posizione di classifica «inaccettabile».  I tre punti di oggi arrivano dopo una vittoria convincente contro un'Atalanta che ha provato a giocarsela, ma ha subito i bianconeri bravi a iniziare subito forte e in giornata sì anche per le buona prestazione di Paul Pogba, il migliore insieme a Dybala, anche se al 34 della ripresa si fa respingere il rigore da Sportiello. Il francese, che si presenta in campo con il solito numero 10, ma con un 5 aggiunto con un pennarello per rispondere alle polemiche sul peso della maglia, corre, lotta, conclude dalla distanza, gioca con sostanza e qualità. È un suo colpo di tacco che, nella ripresa, lancia Dybala che poi serve a Mandzukic (primo gol in A per il croato) la palla del 2-0.

Allegri ha confermato il 4-3-3 delle ultime gare, proponendo Padoin esterno destro in difesa, a centrocampo Khedira, Marchisio e Pogba, nel tridente Pereyra, Mandzukic e Dybala. L'Atalanta risponde con lo stesso modulo e un parziale turnover da parte di Reja che lascia in panchina Cigarini, Carmona e Gomez. In regia De Roon, Kurtic e Grassi interni, D'Alessandro e Moralez attaccanti laterali, Pinilla centravanti. La Juve parte forte, Bonucci e Mandzukic (macchinoso ma sempre presente in area di rigore) subito pericolosi, poi comincia a carburare Dybala, mentre l'Atalanta si rende pericolosa con un'incursione di Dramè che dalla sinistra mette in mezzo un bel pallone per Moralez, bravo Chiellini nell'anticipo. Il gol dei bianconeri arriva al 28 lo sigla Dybala con un sinistro dalla distanza che sorprende (colpevolmente) Sportiello. Nel finale di tempo la sfida la vince il portiuere dell'Atalanta, bravo a respingere la conclusione dell'argentino.  Nella ripresa la Juve radoppia subito: magia di Pogba che di tacco libera Dybala a sinistra, palla in mezzo e Mandzukic si fa trovare pronto all'appuntamento per il primo gol in Serie A. La reazione dei nerazzurri (a parte una conclusione larga di Pinilla) non arriva e Dybala (buona l'intesa con Pogba) sfiora tre volte il 3-0 e la doppietta personale. Al 28 Atalanta in 10, doppia ammonizione per Toloi. Al 33 Dybala, immarcabile, viene atterrato in area da Paletta: rigore netto. Il rigorista è la «Joya», ma sul dischetto va Pogba che si fa respingere il tiro da Sportiello, un intervento che riscatta parzialmente l'errore commesso in occasione del primo gol. Finisce 2-0, una bella Juve, un buon Pogba (nonostante il rigore fallito), un grande Dybala.

A Milano, invece, il Milan rivede un po' di luce dopo la vittoria, a fatica, contro il Sassuolo. Va in vantaggio di risultato e di uomini dopo il rigore realizzato da Bacca e l'espulsione del portiere Consigli. Il Sassuolo pareggia grazie alla punizione di Berardi. Ma il Milan vince nei minuti finali grazie al colpo di testa di Luiz Adriano. Vince anche l'Udinese col Frosinone con un gol di Lodi.

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