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Dybala show e lui non si accontenta
Allegri lo incorona: "Sarà un campione"

TORINO. Un gol, un assist, un rigore procurato ma Paulo Dybala non è completamente soddisfatto. Il perchè lo spiega ai microfoni di Sky: sono soddisfatto « metà perchè, al di là che ho fatto gol e assist, ho sbagliato tanto, quindi, sono contento, ma a metà, perchè per migliorare bisogna sempre fare delle autocritiche». «A Palermo - aggiunge l'argentino - giocavo più libero, facevo la prima punta, adesso tocca a me assistere i compagni. Però, io lavoro ogni giorno e cerco di fare quello che mi chiede il mister sempre», le parole di Dybala che non nasconde l'obiettivo stagionale: «vogliamo vincere il quinto scudetto e ricominciamo oggi».

È soddisfatto il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri dopo la vittoria per 2-0 sull'Atalanta. Ma non accetta critiche sulla sua gestione dei giovani come Dybala, cui prefigura un futuro «da campione». «Abbiamo fatto una bella partita» ha detto l'allenatore ai microfoni di «Serie A Live» in onda su Premium Sport, aggiungendo: «per la terza volta non abbiamo subito gol e questa è una cosa importante. Sono abbastanza soddisfatto, alla fine dovevamo risparmiare meno energie. Siamo cresciuti fisicamente e abbiamo lavorato tutti insieme, come un blocco unito». Perchè il rigore l'ha tirato Pogba? Allegri ha risposto che i rigoristi in campo «erano Dybala, Pogba e Marchisio. Oggi Paul l'ha sbagliato ma capita a tutti, solo chi non li tira non li sbaglia. Sta crescendo ma deve perdere meno palloni banali a centrocampo».

Rispondendo a una domanda sulla gestione dei giovani come Dybala, il tecnico bianconero ha detto «io credo in quello che faccio, mi si può dire tutto sul mio operato che sbaglio la formazione, modulo e che non sono bravo allenatore ma non mi si può dire niente sulla gestione dei giovani. Da Cagliari fino alla Juventus. Giocare nel Palermo è diverso, Dybala era un leader lì, qui non possiamo pretendere che lo sia. Ha 21 anni, ha grandi qualità, a Palermo giocava prima punta qui sta giocando in maniera differente, qui ha meno spazio per giocare il calcio. Nell'arco di un campionato i giocatori hanno sicuramente degli alti e bassi, deve crescere tecnicamente e fisicamente ma nessuno mette in dubbio le sue qualità. Diventerà un campione».

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