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Fca si gode il boom Ferrari in Borsa e incassa l'ok delle tute blu Usa

Promosso contratto lavoro con 77% sì. Rossa avanza a Ny

NEW YORK. Ferrari continua la sua galoppata a Wall Street. I titoli del Cavallino salgono nel secondo giorno di scambi e viaggiano sui 56 dollari per azione, cifra che porta il valore di Ferrari a 10,5 miliardi di dollari. Festeggia anche Fca - che ha annunciato l'esercizio integrale da parte delle banche collocatrici dell'opzione di acquisto di azioni Ferrari -a Piazza Affari, salendo dell'1,34% grazie anche al via libera delle tute blu americane al nuovo contratto di lavoro.

Il 77% dei lavoratori Fca iscritti al Uaw ha infatti detto sì al nuovo contratto quadriennale, dopo la bocciatura del precedente accordo con il 65% dei no. L'intesa rappresenta un «investimento nella nostra forza di lavoro americana e riconosce il contributo dei lavoratori alla crescita della società negli ultimi sei anni», afferma Fca. Plaude al via libera anche il United Auto Workers (Uaw), indebolito dal no delle scorse settimane che è stato uno 'schiaffò al presidente Dennis Williams. «I membri del Uaw di Fca hanno ottenuto un accordo forte che offre sostanziali guadagni in termini di salari e sicurezza del lavoro», mette in evidenza il sindacato. «Grazie alla forza e all'appoggio dei nostri membri - aggiunge il Uaw -, siamo stati in grado di trattare per un contratto che promette un futuro sicuro per i nostri membri, le loro famiglie e le comunità».

Per Fca il via libera è il coronamento di una settimana storica, che ha segnato l'esordio di Ferrari a Wall Street. Una quotazione che non si traduce in un indebolimento del controllo da parte delle famiglie Ferrari e Agnelli. Le due dinastie hanno manifestato l'intenzione di unire le forze per continuare a gestire la società come è stato finora, traendo vantaggio  dalle norme che consentono loro di ottenere quasi la metà dei diritti di voto di Ferrari, scoraggiando virtualmente una potenziale acquisizione ostile. «Abbiamo un accordo fra le famiglie per tutelare i nostri interessi in Ferrari» ha detto Piero Ferrari, vice presidente della Casa di Maranello. Il presidente di Fca, John Elkann, intende restare il maggiore azionista. Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli, deterrà poco più del 23% di Ferrari dopo che Fca avrà effettuato lo spin off del suo 80%. Fca ha convocato per il prossimo 3 dicembre ad Amsterdam l'assemblea straordinaria degli azionisti chiamata a deliberare sullo scorporo della Ferrari. Con il cosiddetto 'loyalty share plan' adottato da Ferrari, i titolari di azioni che si impegnano a mantenere la loro quota per almeno tre anni ricevono  azioni speciali che aumentano i loro diritti di voto. Per le famiglie Ferrai e Agnelli la norma è già in atto, riconoscendo la pregressa gestione.

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