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Il segreto del multitasking? Si annida nel cervello

ROMA. Si annida nel cervello il segreto del multitasking. È racchiuso in una struttura a forma di conchiglia che controlla la capacità di svolgere di routine più compiti contemporaneamente.

Pubblicata su Nature, la scoperta si deve ai ricercatori coordinati dalla New York University e potrebbe chiarire i meccanismi di alcune malattie che coinvolgono questa struttura, come i disturbi dell'attenzione, autismo e schizofrenia. In questa regione, chiamata nucleo reticolare del talamo (Trn),  le cellule nervose funzionano come un 'centralinò che filtra continuamente le informazioni che arrivano dagli organi sensoriali. Il 'centralino' concentra l'attenzione sull'attività che si sta svolgendo e blocca le informazioni che possono distrarre.

«Filtrare le informazioni che distraggono o che sono irrilevanti è una funzione vitale», rileva Michael Halassa, responsabile del laboratorio nel quale è stata condotta la ricerca. «La gente - aggiunge - deve essere in grado di concentrarsi su una cosa e sopprimere le distrazioni per fare azioni quotidiane come guidare, parlare al telefono, e socializzare».

La scoperta è stata possibile grazie a un esperimento condotto sui topi che hanno ottenuto come premio una ciotola di latte se riuscivano a prestare attenzione a un segnale luminoso oppure a un suono. Durante il test sono stati registrati i segnali elettrici dei neuroni del nucleo reticolare del talamo.

In un altro esperimento, alcuni circuiti nervosi collegati a questa regione sono stati 'disattivatì grazie a un raggio laser. È stato scoperto che, disattivando le regioni che conducono le informazioni alla struttura che controlla la capacità di svolgere più compiti contemporaneamente, i topi non riuscivano più a prestare attenzione ai segnali e ad ottenere la ricompensa prevista.

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