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Comune: cavilli burocratici bloccano gare d’appalto, per decine di milioni di euro

PALERMO. Fermi. Per un documento o per una riunione mal convocata. Fermi. Per ignavia della burocrazia o, persino, delle imprese. Fermi. Perché mancano i soldi per i commissari di gara esterni o perché il presidente della commissione si fa male e viene rinviato tutto, o perché il Rup che dovrebbe seguire passo passo la procedura si distrae un po’. Risultato: soldi disponibili, gare concluse e da perfezionare per un nonnulla, cantieri mai aperti.
È un lungo elenco di occasioni mancate per la città il ricco dossier finito sul tavolo del sindaco, Leoluca Orlando, e del vicesindaco, Emilio Arcuri, che l’aveva sollecitato al capo dell’area amministrativa della riqualificazione urbana, Paolo Bohuslav Basile. A essere bloccate ci sono opere importanti, come il piano di recupero dei punti luce in città, e piccoli interventi di messa in sicurezza o di manutenzione. Ma il senso non cambia. Si parla di svariati milioni di euro che non si liberano creando cantieri e dunque acquisto di materiale e dunque assunzione di operai e dunque soldi che si mettono in movimento nel tessuto economico cittadino.
Il quadro che si compone è talmente difficile da digerire che il primo cittadino, d’intesa con il segretario generale, Fabrizio Dall’Acqua, ha disposto una serie di accertamenti. Dall’Acqua, anche in qualità di responsabile dell’anticorruzione, ha scritto due pagine di fuoco a tutti i capiarea in merito «alla ritardata conclusione delle gare».
Ma prima vediamo il fior fiore dei ritardi elencati nel dossier. C’è una gara per i «centri di animazione territoriale» scaduta nel settembre del 2013 suddivisa in 24 lotti per un totale di 5,3 milioni. La commissione per l’esame delle offerte non si è potuta insediare per mancanza di fondi per i componenti esterni. Trovati i soldi nel gennaio 2015 ha concluso l’esame della documentazione amministrativa. Poi si è atteso il parere del capo area: Sfortuna: si è anche infortunato il presidente della commissione di gara. E siamo ancora qua, in attesa.
Riqualificazione e urbanizzazione del tessuto delle aree dismesse della ex Chimica Arenella. Si tratta di una «novazione contrattuale» che porta il valore dell’appalto a 4,55 milioni. La richiesta all’impresa dei documenti della stipula risale all’aprile del 2014. Dopo un anno la società Impretech non ha risposto. Il Rup ha comunicato il recesso dell’impresa chiedendo l’intenzione dell’amministrazione di procedere col secondo e terzo classificato.
Riqualificazione degli impianti di illuminazione nel quadrilatero Sciuti-Lazio-Libertà-Paternò (1,3 milioni). Nel maggio scorso la gara è stata aggiudicata regolarmente alla ditta «Fresta Rosario». Un mese dopo il Rup ha chiesto la documentazione per precedere alla stipula del contratto che non è pervenuta. Inoltre si è riscontrata una irregolarità del Durc (il documento che attesta la regolarità del versamento dei contributi ai lavoratori dell’impresa). Le controdeduzioni di «Fresta» sono giunte ad agosto. Si attendono ora i chiarimenti chiesti all’Inps.
Criticità anche per i lavori ai punti luce del quartiere Oreto-stazione-villa Giulia (2,8 milioni). Manca l’impegno di spesa e l’attestazione Soa, la certificazione della capacità operativa dell’impresa oltre una certa soglia economica.
Ferma anche l’aggiudicazione del servizio di copertura assicurativa triennale per responsabilità civile verso terzi e verso dipendenti e quella contro incendio ed eventi atmosferici e altri sinistri a immobili comunali (4 milioni): manca il certificato un consigliere delegato (residente all’estero)della ditta aggiudicataria.
C’è una gara per servizi educativi domiciliari per 769 mila euro. Le sedute di gara (le commissioni erano composte da esterni sorteggiati dall’Albo Urega) si sono prolungate e ora si è in attesa delle determina dirigenziale di impegno con visto contabile sollecitata il 18 agosto scorso.
Lavori per intervento di edilizia residenziale ( 7,4 milioni) aggiudicati il 6 agosto 2014 e diventata efficace nel novembre successivo. L’impresa ha trasmesso più volte bozze di cauzione definitiva per la stipula del contratto non conformi al bando. Chiarimenti in corso.
Restauro del museo Pitrè (416 mila euro): dall’aggiudicazione definitiva del 12 maggio 2015 alla determina con visto contabile sono passati quattro mesi (1/9/2015). Ora si è in attesa da parte del Rup degli elaborati progettuali e, da parte dell’impresa, dei documenti per la stipula del contratto.
Riqualificazione di Borgo Vecchio (tratto via Ximenes a via Albanese) per 283 mila euro. Gara aggiudicata nel marzo 2015. Da allora si attende il visto contabile della ragioneria sollecitata più volte.
Ritardi di varia entità e di diversa natura si registrano per la stipula del contratto d’appalto per fornitura di arredi scolastici (633 mila euro), fornitura autocarri per l’Ambiente (277 mila), cottimo fiduciario per rimozione di amianto ( 123 mila), cottimo per acquisto di lastre in fibrocemento per gli impianti cimiteriali (57 mila + 87 mila), vigilanza armata alla Gam (240 mila).
E ancora, dal 2012 è ferma la gara per la manutenzione degli uffici giudiziari (339 mila), la messa in sicurezza dell’Itc Peppino Impastato (928 mila), la messa in sicurezza di Casa Natura (81 mila) perché il Rup continua a ritardare l’inviso dei documenti per perfezionare il contratto. Fermo anche l’appalto per ristrutturare il canile (1,9 milioni) perché da un anno non si ha notizia sulla disponibilità dell’area di piazza Tiro a Segno.
Spesso di tratta di una firma che manca. O il ritardo è dovuto all’accidia di qualche impiegato. Per questo Dall’Acqua chiede la «segnalazione di profili soggettivi di responsabilità in capo a dirigenti, funzionari e dipendenti ai fini dell’avvio delle pertinenti azioni disciplinari».
Il sindaco, Leoluca Orlando, dice: «È un’azione avviata dall’amministrazione per verificare lo stato delle cose e potere così intervenire. Bisognava capire ci sono problemi tecnici o di gestione amministrativa».

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