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Crocetta: «Incarichi gratis? Allucinante»
Nuovo braccio di ferro con Baccei

Giallo sui gettoni da bloccare: disattese le indicazioni di Palazzo d’Orleans che limitava lo stop ad alcuni tipi di compensi

PALERMO. «Trovo allucinante che si parli di incarichi a titolo gratuito»: dai microfoni di Tgs Rosario Crocetta manda due messaggi precisi sul caso del blocco dei compensi ad amministratori di enti e società. Il primo è che la norma che ha dato vita al blocco verrà modificata all’Ars, il secondo è che le modalità con cui l’assessorato all’Economia ha fermato tutti gli stipendi non sono affatto condivise dal presidente.

Tutto nasce dalla circolare con cui il Ragioniere generale, Salvatore Sammartano, ha imposto a enti e società di revocare i compensi agli amministratori nominati dalla Regione e di recuperare gli arretrati erogati dal 2012. Ciò perchè tre anni fa l’ultima Finanziaria di Lombardo e Armao ha previsto una norma finora mai applicata. E per cui è stato necessario chiedere un parere al Consiglio di giustizia amministrativa. Secondo l’assessorato all’Economia, guidato da Alessandro Baccei, alla luce del parere deve fermarsi tutto. E tutto è già stato fermato, in modo così repentino che in assessorato non sanno neanche quante sono le nomine rese gratuite e a quanto ammonta l’importo da recuperare.

Nel blocco non rientrano Asp e ospedali, esclusi da una legge nazionale a cui la norma regionale si ispira. Vi rientrano invece gli enti pubblici non economici sottoposti a vigilanza regionale: a questi fa espressamente riferimento la legge del 2012. Significa che tutte le nomine fatte in Eas, Esa, Istuti (come quelli Ippico, Ittico e per il Vino), fondazioni e Opere pie vanno considerate a titolo gratuito fin dal maggio 2012. Lo stop vale anche per il Consorzio autostrade, affidato da Crocetta a Rosario Faraci per 49 mila euro all’anno. E vale anche per Irsap (che ha sostituto i consorzi Asi), stazioni appaltanti e probabilmente Ircac e Crias. Si tratta di organi dove i compensi dei vertici partono dai 30 mila euro ma in qualche caso raggiungono i livelli di quelli dei dirigenti regionali (160 mila euro all’anno lordi) anche se molti di questi enti sono commissariati e i compensi risultano inferiori.

Sammartano ha precisato che si tratta di «centianaia di nomine». Anche perchè il provvedimento firmato dall’Economia include le 33 partecipate e i loro consigli di amministrazione con almeno 3 membri. Ma qui sta il primo giallo. A Palazzo d’Orleans sono convinti che le società non dovevano rientrare nel blocco. Di più, una prima direttiva degli uffici della Presidenza della Regione, nel luglio scorso, le esclude esplicitamente dal blocco.

A Palazzo d’Orleans hanno fatto una ricostruzione delle leggi in questione. Quella nazionale (gli articoli 5 e 6 del decreto 78 del 2010) e quella regionale che alla prima si richiama. Poi a queste hanno sovrapposto il parere del Cga: secondo gli uffici di Crocetta la gratuità va riferita solo ai politici che vanno a ricoprire cariche in enti regionali e inoltre la norma nazionale esclude che debbano essere gratuiti gli incarichi in enti ospedali, Camere di Commercio, Università e società. Da qui lo stupore di Crocetta quando ha appreso che invece Baccei era andato oltre bloccando tutti i compensi nel sottogoverno: «Non capisco perchè la Sicilia debba essere l’unica regione al mondo dove si lavora gratis. Chi si assume un incarico di responsabilità sapendo che è gratis?».

All’Economia si difendono spiegando che così dice il parare del Cga mentre a Palazzo d’Orleans hanno colto una sfumatura diversa: il parere non indica gli enti in cui si svolge l’incarico ma solo chi l’attribuisce e in questo senso varrebbero le eccezioni previste dalla norma nazionale. Il testo del parere dice che «devono essere sottoposti al sacrificio economico tutti coloro che svolgono incarichi conferiti dalla Regione o da enti pubblici non economici sottoposti alla sua vigilanza». E ciò per «un generale ridimensionamento della spesa pubblica».

Il giallo si arricchisce di retroscena svelati ieri da Gaetano Armao, l’ex assessore che scrisse la norma: «La gratuità non era prevista per le società. Anche se una successiva delibera di giunta, anche questa inapplicata, aveva previsto che i dirigenti regionali che assumono cariche nelle partecipate devono farlo a titolo gratuito». Ciò salverebbe incarichi come quello di Antonio Ingroia a Sicilia e Servizi (50 mila euro).

Va detto che sul caso potrebbe esserci una indagine in corso: «Nel 2013 ho denunciato l’inattuazione di questa disposizione alla Procura della Corte dei conti ed alla Procura della Repubblica» chiosa Armao lasciando immaginare che qualcuno potrebbe essere chiamato a rispondere del più grande danno erariale mai registrato alla Regione. In attesa che tutti questi dubbi vengano chiariti, tutto resta bloccato perchè - malgrado due provvedimenti diversi della presidenza della Regione e dell’assessorato - nessuno alla Regione vuole prendersi la responsabilità di pagare somme per cui potrebbe essere chiamato a rispondere di danno erariale. Da qui la corsa a portare all’Ars una leggina che limita la gratuità degli incarichi ai politici chiamati in enti e società, lasciando che dirigenti e professionisti siano invece pagati.

 

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