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Stop ai compensi in enti e partecipate: e si punta al recupero delle somme erogate

PALERMO. Stop agli stipendi di tutti i titolari di qualsiasi tipo di incarico avuto dalla Regione e dagli enti pubblici non economici sottoposti a vigilanza e controllo della stessa. Niente emolumenti anche ai commissari straordinari, revisori dei conti, membri dei collegi dei sindaci, presidenti e cda di tutte le partecipate. E' quanto si legge in un cominicato del Movimento 5 Stelle. E otre allo stop dei pagamenti potrebbe scattare anche il recupero delle somme erogate a partire dal maggio del 2012 ad oggi.

A chiedere lo stop agli emolumenti e il recupero delle somme erogate è la stessa Regione, con una circolare del 21 settembre scorso a firma del ragioniere generale di palazzo d'Orleans, Salvatore Sammartano, indirizzata a società partecipate, enti pubblici istituzionali regionali, dipartimenti, presidente della Regione ed assessori regionali. Tutto ciò in virtù di un parere fornito dal Consiglio di giustizia amministrativa il 5 agosto del 2014, che esprimendosi sull'applicabilità del comma 24 dell'articolo 11 della legge 26 del 2012, ha stabilito la gratuità di qualsiasi incarico conferito dalla Regione e dagli enti pubblici non economici sottoposti al controllo e alla vigilanza di questa, inclusa la partecipazione agli organi collegiali, anche non titolari di cariche elettive.

“Questa interpretazione afferma il capogruppo del M5S all'Ars Giorgio Ciaccio – rischia di portare alla paralisi un'importante parte dell' amministrazione regionale. Contemporaneamente, però, spinge ad a riflettere come fino od oggi la politica abbia gestito con spregiudicatezza la cosa pubblica, affidando spesso incarichi con compensi esorbitanti a soggetti conniventi. Occorre, quindi cercare di correre ai ripari con soluzioni che contemperino le due opposte situazioni”.

La soluzione per il M5S è un disegno di legge, prima firmataria Angela Foti, che ridisegna i compensi nell'ottica di una sana spending review, prevedendo la gratuità degli incarichi per i titolari di cariche elettive e corrispondendo solo il rimborso spese e un gettone di presenza di 30 euro a seduta. Gratuità assoluta anche per i componenti dei cda degli Enti pubblici istituzionali e società partecipate regionali.

Stipendi con un tetto massimo di 50 mila euro lordi annui, invece, per le figure non comprese nelle prime due categorie. L’elenco degli incarichi e i relativi compensi saranno individuati da apposito decreto attuativo dell’assessorato competente.

“Resta da chiedersi – afferma Angela Foti - perché tanto tempo sia passato dal pronunciamento del Cga all'emanazione della circolare. Ci chiediamo pure se le somme erroneamente erogate abbiano potuto causare un danno erariale. Per questo abbiamo chiesto lumi alla Corte dei conti, cui abbiamo inviato una nota”.

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