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Gioia per il palato dei palermitani: le crocchè e la loro storia

PALERMO. Che siano inventate o importate, le pietanze della cucina sicula sono davvero tante e ognuna ricca di storia e curiosità. Tra queste ci sono le crocchè.

Inseparabili "compagne" delle panelle, le crocchè sono meglio conosciute dai palermitani come "cazzilli" riferendosi alla loro forma fallica. Panelle e crocchè vengono spesso mangiate nello stesso panino.

Tuttavia, si tratta di due pietanze abbastanza contraddittori tra loro per via della loro composizione. A differenza delle panelle, le crocchè sono realizzate con le patate.

Così come le panelle, prima della frittura anche le crocchè vengono poste in un "cannistru” (il canestro) e coperti da una “mappina” (salvietta a quadri).

La parola crocchè deriva da francese croquettes e rappresentano un piatto tipico non solo siciliano, ma anche napoletano. Composte principalmente da patate e uova, vengono fritte dopo essere impanate con pan grattato. Sono un prodotto tipico delle friggitorie. Se a Napoli vengono preparate prevalentemente con le uova, a Palermo vengono impastate anche con il latte con aggiunta di foglie di menta.

Di crocchè si parla anche a Lecce dove vengono chiamati panzarotti. Possono essere cucinate anche con la purea di patate. Una versione che in Piemonte viene detta Subric.

 

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