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"Lui è tornato", al cinema il film satira su Hitler

BERLINO. Esce oggi in tutte le sale tedesche una delle commedie più attese dell'anno: «Er ist wieder da», in italiano «Lui è tornato».

Lui è Adolf Hitler, scaraventato redivivo in una Berlino contemporanea dal regista David Wnendt, che spera di replicare al cinema il successo del libro di Timur Vermes, da cui il film prende ispirazione: un bestseller da 2 milioni di copie vendute solo in Germania e 41 traduzioni all'estero (in Italia è pubblicato da Bompiani). Nei panni del Fuehrer, Oliver Masucci, attore tedesco di padre italiano.

Il canovaccio su cui si muove Wnendt non è nuovo, le teorie sulla sopravvivenza di Hitler hanno punteggiato la storia del dopoguerra, emergendo di volta in volta come tracce di rivelazioni mai confermate. E proprio mentre il film esce nelle sale, la Welt riporta l'ultima indiscrezione, proveniente dall'autorevole canale pay-tv americano History: l'ex agente Cia Robert Baer, nel frattempo divenuto scrittore, ha riesumato un incartamento di 203 pagine dell'Fbi, desecretato un anno fa, con allusioni a una fuga di Hitler in sottomarino verso il Sud America, subito dopo la fine della guerra. Transito in Brasile e approdo a Buenos Aires.

Nel film, il Fuehrer non scappa in Argentina, ma si risveglia 70 anni dopo e per nulla invecchiato in un parco di Kreuzberg, il quartiere alternativo di Berlino. Si ritrova in una città dove una buona parte degli abitanti è turca, i giovani vestono maglie di calcio di idoli stranieri e una donna siede al posto che fu il suo: Angela Merkel. Supererà lo sbandamento iniziale e diventerà una star della televisione, interpretando se stesso in programmi di successo e facendo impennare l'audience con roboanti filippiche dal tono populista.

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