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Per Schawazer niente sconti:
“Ma ce la farò per Rio”

ROMA. Niente sconto. Alex Schwazer terminerà la sua squalifica il 29 aprile 2016. La seconda sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del Coni ha deciso infatti di non accogliere la sua istanza di sospensione della pena per la collaborazione fornita. Rilevante è stato il parere negativo della Iaaf, la federazione internazionale di atletica (che segue quello della Procura Antidoping), mentre la Wada, l'antidoping internazionale, non ha espresso alcun parere.

Per il marciatore altoatesino, condannato in due procedimenti differenti a una squalifica complessiva di 3 anni e 9 mesi, di cui 3 anni e mezzo per la positività all'Epo riscontrata alla vigilia dei giochi Olimpici di Londra 2012, non ci sarà quindi un rientro anticipato. E ora il suo sogno olimpico di Rio 2016 è legato soltanto alla prova di coppa del mondo di marcia che si disputerà il 7 e l'8 maggio a Cheboksary, in Russia: ultima occasione per centrare la qualificazione. "Non sono deluso - assicura il 30enne oro a Pechino 2008 -. Sono contento di stare bene fisicamente, aver fatto delle buone prove. Lo sconto non è venuto ma ce la faremo anche senza".

Grazie ai criteri modificati dalla Fidal, infatti, ha comunque l'opportunità di tentare di centrare il tempo a maggio nella distanza dei 50 Km (la stessa in cui ha trionfato in Cina). "Fare delle gare è importante per l'atleta - puntualizza però lui al termine di un'udienza durata due ore e mezzo -. L'anno prossimo sarò a quattro anni senza gare, sono tanti. Sarebbe stato bello avere qualche prova in cui misurarmi con gli avversari. Ci sarà una prova secca sulla 50 km e poi si vedrà. Cerco di concentrarmi sulle cose che posso influenzare, non stava a me valutare se quanto ho detto era abbastanza per uno sconto o meno, ma va bene così".

Chiarisce la questione il suo avvocato, Gerhard Brandstaetter. "Il tribunale non ha rigettato l'istanza di sospensione valutando il comportamento di Alex ma semplicemente per una questione pregiudiziale - spiega -. Durante tutta l'udienza c'è stato molto apprezzamento sul comportamento e sul progetto di Alex però il tribunale ritiene di non poter giudicare perché mancano i pareri conformi di Wada e Iaaf. Abbiamo molte riserve perché la Wada si  è costituita parte civile nel processo penale pendente a Bolzano e la Iaaf che, ha espresso un parere negativo, ha una storia tutta da spiegare". "Dalla Iaaf non mi aspettavo nessuno sconto - aggiunge Schwazer -. Non vanno contro il loro responsabile antidoping. Da questo punto di vista la Iaaf avrebbe tanto da fare quindi non è che si espone. La decisione del tribunale è stata presa in base a questo parere negativo e l'accetto". La testa è già in pista, forte dei due buoni test (ufficiosi) nei 10 km e nei 20 km. "Avevamo diversi piani in caso di sconto o meno - rivela -. L'importante è che mi sento bene e che la gamba c'è".

 

 

 

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