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Scontro nel Torinese: 3 morti, ferito agente penitenziario nisseno

TORINO. Un'automobile che sbanda,  uno scontro frontale, un incendio, tre morti. Una sciagura della  strada avvenuta all'alba di stamani, alle 6:30, sulla ex Statale  di Ceresole, nel Torinese, fra gli abitati di Leini e  Lombardore. A perdere la vita sono due giovani fidanzati di  origini peruviane, carbonizzati dalle fiamme che hanno avvolto  la loro Fiat Punto, e un agente di polizia penitenziaria alla  guida di una Grande Punto che si stava recando al lavoro. Un suo  collega, seduto al suo fianco, è rimasto gravemente ferito.     Un testimone sta aiutando la polizia stradale a ricostruire  l'accaduto. La Punto è stata vista sbandare per centinaia di  metri. Un colpo di sonno, probabilmente. Ma la vettura è  piombata sulla corsia opposta proprio mentre si stava  avvicinando la Grande Punto condotta da Mattia Battilomo, 29  anni, nato a Sessa Aurunca (Caserta) e residente a Feletto  Canavese, che insieme al collega era partito da poco verso  Torino, dove avrebbe dovuto prendere servizio nel carcere delle  Vallette. L'urto, violentissimo, è stato inevitabile. Il «muso»  delle due automobili si è ritratto verso l'abitacolo, e la Punto  si è trasformata una pira funebre.

Accorrono i vigili del fuoco, gli agenti della stradale e i  soccorritori del servizio 118. Per Battilomo si tentano una  decina di interventi di rianimazione, ma è tutto inutile.  Arcangelo Romanino, 38 anni, originario di Caltanissetta e  residente a Leini, è ferito. Ora è ricoverato all'ospedale di  Ciriè. Le sue condizioni non preoccupano i medici.     Molto difficile, date le condizioni dei corpi,  l'identificazione delle due persone che viaggiavano sulla Punto.  Si ritiene, dopo i primi accertamenti, che siano il  venticinquenne Antoni C. e la fidanzata Marilin, due giovani  peruviani che abitavano in una frazione di Rivarossa, nel  Canavese.     Battilomo prestava servizio nel padiglione C del carcere  torinese delle Vallette. «Siamo sconvolti», dice Donato Capece,  segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria  Sappe: «La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. E  ha gelato tutti. Alle loro famiglie, ai loro amici e colleghi di  Torino va il profondo cordoglio del sindacato».     L'agente si era trasferito in Piemonte per ragioni di lavoro.  Da qualche anno conviveva con Jessica Leonetti; dalla loro  unione, nove mesi fa, era nato un bimbo, Domenico. Mattia e  Jessica avevano anche in programma di sposarsi.

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