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M5s, Di Maio: sì al dialogo, ma reddito di cittadinanza è necessario

«Chiedo a Renzi: lui sostiene che il reddito di cittadinanza sia assistenzialismo. Ma non lo è di più la formazione regionale? Perchè allora non usare quelle risorse per fare il reddito di cittadinanza?»

ROMA. «Sono uno di quelli che hanno il testimone del Movimento per un periodo determinato. Da Imola in poi si aprirà una nuova fase, stavolta con delle scadenze entro le quali conseguire i risultati. L'idea di presentare la squadra di governo prima delle elezioni politiche risponde a questa necessità». Lo afferma alla Stampa, Luigi di Maio, membro del direttorio del M5s, che sula tempistica aggiunge: «Lo faremo appena saranno convocate le elezioni».

«Di certo - fa sapere - non avremo un capitano che lascia in panchina tutti gli altri come fa Renzi che tollera attorno a sè solo yes men e yes women», «è ancora tutto da decidere ma una cosa la dico: non vogliamo un Governo di professoroni, ma neanche di incompetenti». Alla domanda se veda spazi di apertura verso la maggioranza, Di Maio replica: «Nella legge di stabilità ci sono. Anche perchè non è scontato che Renzi trovi tutti i voti che gli occorrono».

«Se ci fosse il reddito di cittadinanza - fa sapere - sarebbe la legge di stabilità più bella del mondo. Ma già riformare i centri dell'impiego sarebbe un passo avanti. Io però chiedo a Renzi: lui sostiene che il reddito di cittadinanza sia assistenzialismo. Ma non lo è di più la formazione regionale? Perchè allora non usare quelle risorse per fare il reddito di cittadinanza?». Alla domanda invece se i Cinque stelle voteranno l'abolizione della Tasi, una loro battaglia, Di Maio afferma: «Se la finanziano con i 2,3 miliardi di tagli alla sanità li denuncio, altro che voto».

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