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Bombe Nato su ospedale a Kunduz, l'Onu: valutare se "crimine di guerra", aperta un'inchiesta

In una «forte condanna» del bombardamento dell'ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz, il segretario generale Ban Ki-moon ha ricordato che ospedali e personale medico sono protetti dalla legge umanitaria internazionale

KABUL. Se l'indagine sul bombardamento aereo della Nato sull'ospedale di medici senza Frontiere a Kunduz dovesse provare che l'obiettivo è stato colpito intenzionalmente, il caso potrebbe configurarsi come «crimine di guerra». Lo ha dichiarato Zeid Ràad Al Hussein, responsabile dei diritti umani alle Nazioni Unite, definendo quanto accaduto «tragico, imperdonabile e forse anche criminale».L'Onu vuole un'inchiesta sull'attacco della Nato a Kunduz, in Afghanistan. In una «forte condanna» del bombardamento dell'ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz, il segretario generale Ban Ki-moon ha ricordato che ospedali e personale medico sono protetti dalla legge umanitaria internazionale e ha chiesto un'inchiesta «completa e imparziale».

L'inchiesta - ha detto il segretario generale attraverso un portavoce - deve garantire che i responsabili rispondano delle loro azioni. Ban ha ricordato come l'organizzazione umanitaria mandasse avanti l'unico ospedale di Kunduz in condizioni estremamente difficili e ha elogiato il coraggio e la dedizione dello staff di Medeci Senza Frontiere esprimendo le sue più profonde condiglianze e la sua vicinanza alle famiglie di quanti sono rimasti uccisi o feriti nell'attacco.  Prima di Ban, l'Alto Commissario per i Diritti Umani Zeid Raad al Hussein aveva suggerito che, se si dovesse scoprire che è stato intenzionale, l'attacco a Kunduz progrebbe configurare un crimine di guerra.

Il presidente Usa, Barack Obama, esprime cordoglio per i medici e i civili rimasti uccisi nel «tragico incidente» all'ospedale Msf a Kunduz, ma precisa di voler aspettare i risultati dell'inchiesta del Pentagono «prima di esprimere qualsiasi giudizio». È quanto si legge in una nota della Casa Bianca.«Il ministero della Difesa ha lanciato un'inchiesta completa e aspetteremo i risultati prima di dare un giudizio definitivo sulle circostanze di questa tragedia», ha detto Obama.

«Ho chiesto al dipartimento di tenermi al corrente delle indagini e mi aspetto un resoconto completo dei fatti e delle circostanze. Michelle e io preghiamo per tutti i civili colpiti da questo incidente, le loro famiglie e le persone care», prosegue il presidente. Obama ha quindi ribadito che «continueremo a lavorare a stretto contatto con il presidente Ghani, il governo afgano e i nostri partner internazionali per sostenere le forze di difesa nazionale afghane che lavorano per garantire la sicurezza al loro Paese».

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