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Bankitalia, imposte immobili: l'Italia ora in linea con gli altri paesi Ue

In Ue «le imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare si attestano all'1,5 per cento del Pil»

ROMA.  «L'Italia è attualmente in linea con la media degli altri paesi Ue. Le abitazioni principali sono soggette a tassazione in tutti i principali paesi, in particolare in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna». Così il vicedirettore generale di Bankitalia Luigi Federico Signorini. In Ue «le imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare si attestano all'1,5 per cento del Pil».

Le imposte sugli immobili, ha aggiunto, «sono nella quasi totalità dei casi di esclusiva (o quasi) pertinenza dei governi locali». «Le decisioni sulle tasse hanno ampie implicazioni ed è responsabilità del Parlamento» valutare eventuali richieste di modifica, ha detto Signorini, riferendosi all'intenzione del governo di tagliare le tasse sulla prima casa. Ma, ha aggiunto, non si può non rilevare che «in qualche misura» l'esenzione prima casa «indebolisce un elemento importante del federalismo fiscale».

«La letteratura economica - ha ricordato il vicedirettore di Bankitalia - vede il prelievo immobiliare sulla prima casa come ottimale dal punto di vista del finanziamento degli enti locali. Esso può avere peraltro rilevanti ricadute sul piano distributivo: l'esenzione della prima casa determinerebbe ad esempio un risparmio d'imposta crescente con la rendita catastale dell'abitazione». «Il disallineamento fra basi imponibili e valori di mercato genera dei fenomeni di iniquità, sia verticale sia orizzontale, che potrebbero essere rimossi con l'aggiornamento del catasto; l'invito a procedere speditamente in questa direzione è stato più volte ribadito dalle istituzioni europee, da ultimo nelle raccomandazioni rivolte all'Italia lo scorso luglio nell'ambito del semestre europeo. Una simulazione condotta sulle famiglie dell'Indagine della Banca d'Italia mostra che la rivalutazione delle rendite catastali potrebbe rendere disponibili risorse da utilizzare, a parità di gettito, per il ripristino di un sistema di detrazioni analogo a quello applicato nel 2012; ne conseguirebbe, come risulta da studi della Banca d'Italia, un livello di progressività superiore sia a quello dell'Imu applicata nel 2012 sia a quello della Tasi nel 2014».

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