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Il boom dei birrifici artigianali, in Sicilia salgono da quattro a 38 in sette anni

Nell'Isola c'è anche un progetto di sviluppo di una filiera dell'orzo usato solo per questa bevanda. Gli esperti: «Ci sono sempre più produttori della materia prima che non si vogliono accontentare»

RAGUSA. Cambia il panorama della produzione di birra in Sicilia. Seguendo il trend nazionale negli ultimi anni si sta assistendo ad un incremento vertiginoso del numero di birrifici artigianali ossia dei piccoli birrifici dove si produce la birra per la commercializzazione all' esterno, dei brewpub (ristoranti, pizzerie, pub, ecc. dove si somministra la birra prodotta in proprio) e dei cosiddetti beer firm cioè dei piccoli birrifici dove si produce la birra per commercializzarla all' esterno con propria etichetta e ricetta ma utilizzando impianti terzi.
«In tutta Italia nel 2008 i birrifici erano 206 mentre nel 2014 sono saliti a 585 mentre in Sicilia sempre nel 2008 erano 4 oggi ed oggi se ne contano ben 38» - afferma Dario D'Angelo, Responsabile dell' ESA Sopat 47 di Valguarnera che sta lavorando ad un progetto di sviluppo di una filiera siciliana dell'orzo da birra, i collaborazione di altri enti come il CREA, l'assessorato regionale all'Agricoltura e ditte private come la Proseme. L'interesse è molto elevato sia da parte del mondo cerealicolo che potrebbe diversificare gli ordinamenti colturali aziendali inserendo la coltivazione dell' orzo da malto sia da parte dei birrifici vista l' attenzione che una birra prodotta con materie prime siciliane desta nel consumatore In alto calici di birra, sotto il piatto ideato dallo chef Giovanni Giliberto, di Torre Marabino ad Ispica, che ha accostato la bevanda al baccalà sempre più alla ricerca di prodotti con un forte legame con i luoghi di provenienza.

«Se poi i prodotti sono siciliani - dichiara D'Angelo - portano in sé in modo automatica e gratuito la storia, la cultura, letra dizioni, la genuinità della nostra terra aggiungendo un valore intrinseco immateriale al prodotto stesso». La birra artigianale piace dunque, e pure tanto. Lo dimostra la crescita dell'interesse dei consu matori che stanno sviluppando una cultura birraia di tutto rispetto. «Si tratta di gente sempre più informata che ricerca la birra artigianale, gente più consapevole -aggiunge Marco Altamore, Presidente dell'Associazione Home Brewers Siciliani- e per questo più esigente. La domanda è aumentata negli ultimi anni, per questo sono nati più micro birrifici. A ciò si aggiunge un aumento delle attività che vendono birra, i cosiddetti beer-shop: attualmente in Sicilia abbiamo circa 30 locali specializzati nella somministrazione delle birre artigianali. Produzione e vendita sono però più concentrati nella parte orientale della Sicilia».

Il fenomeno birra sta diventando molto interessante sotto il profilo socio-economico, in netta controtendenza rispetto alla crisi dei consumi. Ciò che serve ora è cercare di chiudere la filiera, aggregando tutti gli attori e soprattutto creando in Sicilia le malterie che purtroppo mancano. Il prossimo Piano di Sviluppo Rurale, i cui bandi sono prossimi ad uscire, potrebbe però essere d' aiuto con i relativi finanziamenti. «Anche l'Esa potrà essere protagonista - precisa il responsabile D'Angelo - in quanto una delle misure potrebbe riguardare proprio la realizzazione di una malte ria in alcuni siti in disuso per una loro quanto mai utile riconversione produttiva con l' affidamento successivo a strutture consortili che comprendano tutti i segmenti della filiera».

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