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Moda, a Milano l'eleganza sbagliata di Prada - Foto

MILANO Il concetto di eleganza preso da epoche diverse, scomposto e riassemblato in modo apparentemente sbagliato, per renderlo più attuale che mai: è il 'post classico' versione Prada, distillato nella collezione per la prossima estate. In questo sovvertimento dei codici formali che è l'essenza dello stile della maison milanese, questa volta è il concetto di tailleur formale il più dissacrato.

A vederli passare velocemente in passerella, nella sala rimpicciolita da teli in plastica e stalattiti in fibra di vetro e carbonio che scendono dal soffitto e si riflettono nel pavimento in cemento, questi completi con la giacca con la martingala e la gonna morbida e un po' svasata ricordano i
tailleur di una volta, quelle delle signore anni '50, con le loro ossessioni di eleganza. Ma a un secondo sguardo si svelano nella loro carica provocatoria: i modelli in tweed hanno pannelli in un'altra variante di tweed e si portano con le velette di ispirazione antica, che salgono ad adornare il collo e qualche volta scendono persino a coprire leggermente le spalle.

Ci sono poi degli abiti che simulano la forma dei tailleur e altri completi che invece sono velati da un grembiulino di organza sottile. La giacca di tweed maschile è portata con la camicetta a piccoli motivi e la gonna di organza trasparente, il completo sembra classico ma è in vernice a tinte forti, tutto è sottolineato da un bordo a contrasto. Un gioco grafico che permea tutta la collezione, percorsa da motivi di righe verticali che vanno dai tailleur alle borsette portate a mano, caratterizzata dalla linea delle spalle delle giacche che tende verso il basso, vivacizzata da un rincorrersi di boule che parte dai lobi, adornati da sfere che ricordano quelle delle discoteche, e arriva alle estremità, con biglie metalliche che adornano la punta di sandali e ballerine.

Le righe ritornano anche nei capispalla, nelle giacche e nei soprabiti in pelle, camoscio, vernice e coccodrillo, tutti lavorati con intarsi grafici, portati con gli abiti lunghi e scivolati, con la vita scesa e la gonna a pieghe e le scarpe di pelli diverse, con pietre e punta in gomma.

La sera gli abitini di organza con collo e spalle tempestate di paillettes vengono sdrammatizzati dalle maglie colorate a collo alto, così come il soprabito tintinnante di pastiglie colorate come macropaillettes si abbina alla ballerina piatta con nastri e boule metalliche.

In prima fila un ospite come Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, seduto al fianco di Valeria Golino, vincitrice della sua seconda coppa Volpi all'ultima Mostra del cinema di Venezia.

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