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Boschi madrina del Pride Village: "Avanti con i diritti degli omosessuali" - Foto

PADOVA.  La prima visita di un ministro in carica ad una festa organizzata dalla comunità omosessuale è stata accompagnata da una grandissima attesa, sopratutto mediatica. Decine i giornalisti che hanno atteso il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi arrivata intorno alle 21.30 al Pride Village di Padova, il più grande evento lgbt del Nord Italia. Il ministro ha visitato tutti gli stand della festa, fermandosi a dialogare con i clienti dei vari bar e ristoranti. Particolarmente lunga la tappa alla libreria, soprattutto alla sezione descritta come quella dei cosiddetti libri 'gender'. Poi le interviste, tra gli occhi incuriositi delle molte persone presenti alla festa.

"Ringrazio per l'invito, qui da 8 anni si fa lavoro di incontro e di confronto, perchè la prima barriera è la non conoscenza - ha esordito il ministro ringraziando il parlamentare del Partito Democratico Alessandro Zan, attivista per i diritti civili, che l'ha invitata - Qui finalmente le persone si parlano, si incontrano e affrontano un dibattito molto serrato, con tanti elementi critici come l'educazione all'interno delle scuole e la legislazione sui diritti civili". Più di un centinaio le persone che avevano presto posto sotto
allo stand principale per ascoltare il ministro che però, 'accerchiata' dai molti microfoni e registratori non è riuscita a tenere il colloquio con Alessandro Zan così come era stato pensato.

"In Parlamento stiamo facendo un lavoro prezioso, nel Pd stiamo lavorando Camera e Senato assieme per avere un testo che sia già condiviso dai nostri deputati per evitare troppi passaggi - ha spiegato - Noi siamo un governo che sta dimostrando, anche con i dati economici o sulla disoccupazione, che le riforme fanno bene al paese. Vogliamo un segno più anche sui diritti civili e che questa sia una riforma con cui il Paese è in grado di dimostrare che è più moderno, in linea con l'Europa anche per questo. Renzi, all'assemblea del Pd, si è impegnato ad approvare al Senato la legge sulle unioni civili prima del 15 ottobre. È un impegno che possiamo rispettare se non ci sarà ostruzionismo sulle riforme costituzionali, che saranno in aula prima". Decine di foto e strette di mano agli stand che il ministro ha visitato anche a conclusione delle
interviste. Anche in questo caso accompagnata da uno stuolo di telecamere e microfoni. In merito alla presunta teoria 'gender' il ministro ha parlato di grande disinformazione. "Penso ci sia stata una forte disinformazione sul tema dell'educazione delle scuole, soprattutto su quanto c'è e non c'è nella riforma
'buona scuola'.

Lì c'è quello che credo essere un punto di civiltà che non credo non possa essere condiviso da tutti, cioè che nelle varie scuole e con vari linguaggi non sia ammissibile nessuna forma di violenza o di discriminazione nei confronti
degli altri e che soprattutto non possa avvenire sulla base di genere o delle scelte fatte dalle persone. Credo sia un principio valido per tutti - ha spiegato - C'è stato già il ministro dell'Istruzione che su questo si è pronunciato più
volte, facendo anche delle ispezioni quando è stato necessario fare delle ispezioni su singoli casi specifici andati oltre le possibilità previste dalla legge".

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