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Trasferimento al contrario: prof da Pesaro a Trapani

ROMA. Non tutti "deportati" al Nord. C'è pure chi, in controtendenza, farà il percorso inverso. Vanessa Scarano, 31 anni, di Pesaro la provincia di Trapani l'aveva messa al 91mo posto nella domanda inviata al ministero. E, invece, allo scoccare della mezzanotte, è proprio lì che ha avuto la sua nomina in ruolo. In Sicilia ci andrà soltanto tra un anno - sta firmando il contratto per una supplenza annuale nel liceo musicale di Ancona - ma comunque ci andrà. "Quando ho fatto la domanda ho messo in conto che avrei accettato. Ho fatto tanti sacrifici e non posso rinunciare", racconta dopo una nottata insonne per la delusione e la rabbia. "Avevo indicato come prima scelta ovviamente Pesaro e poi scelto destinazioni in base alla comodità del viaggio, anche costa adriatica e sedi più a Nord. Speravo in Massa Carrara o anche Frosinone, ma in Sicilia non me l'aspettavo proprio. E' stata una batosta". La professoressa Scarano insegna musica, clarinetto, da 4 anni nel liceo musicale di Ancona (lo stesso dove farà la supplenza annuale). E dunque pendolare per lavoro lo è già. "Ma un conto - dice - sono 85 km, in auto o in treno. Altra cosa è spostarsi in Sicilia". Niente figli (maternità rinviata anche per la precarietà del lavoro) ha un compagno con un lavoro fisso a Pesaro senza possibilità di trasferimento. "In Sicilia dovrò cercare un alloggio e ogni volta tornare a Pesaro sarà un costo non da poco. Chissà poi dove sarà la scuola media a me destinata, in centro, in periferia, facile o difficile da raggiungere?".

Dubbi che saranno sciolti solo tra qualche giorno. Ma non è questo il solo disagio. "Io sono musicista, primo clarinetto nell'orchestra sinfonica Rossini di Pesaro e - si sfoga Vanessa - rischio di perdere tutto, di dover rinunciare a una fetta importante della mia vita, e fondamentale pure per l'insegnamento, per coinvolgere i miei alunni". In futuro potrà sempre giocare la carta della richiesta di trasferimento, ma con scarse possibilità di successo. "Per l'insegnamento della musica nelle Marche - spiega - ci sono poche scuole e pochi posti liberi". Ma ad avvicinarsi ci potrà sempre provare. Magari Lazio, Abruzzo. Una sottrazione di chilometri che la aiuterebbe a conciliare lavoro e famiglia.

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