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Rossi: "Io l'anti-Renzi? Prima ricompattiamo il partito"

«Prematuro» pensare a se stesso come il candidato da contrapporre a Renzi per la guida del Pd ma «nel dibattito nazionale» ci vuole stare. Lo dice Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in un'intervista alla Stampa in cui invita i colleghi dem a ricomporre il partito

ROMA.  «Prematuro» pensare a se stesso come il candidato da contrapporre a Renzi per la guida del Pd ma «nel dibattito nazionale» ci vuole stare. Lo dice Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in un'intervista alla Stampa in cui invita i colleghi dem a ricomporre il partito.

«Nelle tante occasioni di dibattito, la nostra base non fa che chiedere di evitare scontri e prove di forza. A cominciare, alla ripresa, dalla questione cruciale del Senato», sottolinea. «Un Senato a elezione diretta non è più un Senato dei territori! - afferma - C'è stata una proposta del ministro Martina per
un'elezione in qualche modo partecipata: mi sembra una soluzione, non sono d'accordo con chi dice in maniera un pò sprezzante che piuttosto sarebbe meglio non fare nulla». «Da oltre 30 anni discutiamo del superamento del bicameralismo perfetto: queste materie, per loro natura, sono tali che si può
sempre fare di meglio, ma a un certo punto arriva anche la necessità di chiudere. Non farlo sarebbe una iattura».

Le unioni civili «sono una cosa civile - aggiunge -. Io sarei favorevole anche ai matrimoni gay, ma se parificare i due livelli urta una parte del Paese, sono per riforme graduali: si faccia finalmente questa legge».

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