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Il rimpasto in giunta ferma i trasferimenti dei regionali: disagi anche negli uffici

Tensione nella maggioranza. Pdr e Sicilia Democratica premono per i deputati in giunta. Raciti: «Non sia guerra fra i partiti»

L’assessore Giovanni Pistorio

PALERMO. Il trasferimento dei regionali approda all’Ars. Nella settimana che segna il rientro dei deputati dalle ferie, atteso per domani, governo e Parlamento premono sull’acceleratore. «Entro l’anno taglieremo 600 postazioni dirigenziali», dice l’assessore Giovanni Pistorio, mentre Giovanni Panepinto del Pd chiede di convocare una seduta in commissione Affari istituzionali per «eliminare l’anomalia di uffici semivuoti e sovraccarichi e altri, magari in periferia, pieni di personale sottoutilizzato».

La questione sta avendo gravi ripercussioni sul funzionamento degli uffici e sulla spesa dei fondi comunitari ma si è arenata lo scorso novembre dopo lo scontro coi sindacati. Sarà Pistorio a provare a far ripartire il dialogo in un incontro fissato giovedì pomeriggio. «Col taglio del 30 per cento delle postazioni dirigenziali - dice l’assessore - si prevedono notevoli risparmi perchè automaticamente scatterà anche il taglio del contratto e dell’indennità dirigenziale. Inoltre porteremo in Aula un ddl sulla semplificazione, che recepirà anche alcune norme della riforma Madia».

Il rimpasto in giunta. Il tema del rimpasto in giunta tiene alta la tensione in tutta la maggioranza. Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, continua a chiedere scelte condivise e teme possibili conseguenze: «Senza un disegno rischiamo di finire preda delle contese tra partiti. Non credo che il problema del rimpasto sia dare il via libera a una partita di giro. Bisogna capire insieme se ci sono problemi, se è il caso di rivedere la squadra».

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