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Tra tacco e acrobazia, quei gol e assist impossibili - Foto

ROMA. Quando il gol, o anche l'assist, fanno rima con acrobazia. L'invito servito ieri sera in Chievo-Lazio da Meggiorini, di tacco, per Paloschi, è l'ultima giocata ad effetto in ordine di tempo. In effetti la storia del calcio è ricca di marcature impossibili, di gol acrobatici, in rovesciata, in mezza rovesciata, di tacco. Le giocate di Zlatan Ibrahimovic, ad esempio, hanno fatto il giro del mondo, come il gol in rovesciata da 30 metri all'Inghilterra definito una vera e propria «opera d'artè. Nella gallery dei tanti gol dello svedese, quelli in acrobazia hanno un posto speciale. E si giustificano non solo con la sua passione per il taekwondo, l'arte dei calci al volo, ma anche col coraggio di provare la giocata. Ne sanno qualcosa Vieri e Buffon, puniti da un tacco al volo in Italia-Svezia di Euro 2004 (gol che di fatto costò la qualificazione agli azzurri). Ma anche i tifosi del Bologna, per una realizzazione simile in una sfida vinta dall'Inter 2-1 al Meazza nel 2008.

Gol da cineteca, che vanno accanto alla rovesciata di Djorkaeff salito su su fino alla traversa, alla mitica rovesciata Gigi Riva a Vicenza, nell'anno dello scudetto Cagliari, o alle giravolte dello scorpione del portiere Higuita. Tra le 'perlè che gli amanti di calcio ricorderanno sempre, oltre a Djorkaeff, anche quella del fiorentino Bressan contro il Barcellona nel 1999. L'antesignano fu Carletto Parola, non a caso soprannominato 'Signor Rovesciatà proprio per la facilità con cui trovava il gol in acrobazia. Tante le marcature di tacco: da Bettega '71 a Madjer nella finale Coppa Campioni '87, da Roberto Mancini (Parma-Lazio '99) all'omonimo giallorosso Amantino (nel derby 2003), da Del Piero e Cassano a Zola ai tempi del Chelsea.

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