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Espulso dalla Vuelta, Nibali: "Chiedo scusa, ma è stato gettato troppo fango su di me"

Vincenzo Nibali

MADRID. Dopo l'espulsione dalla Vuelta in Spagna, Vincenzo Nibali chiede scusa sulla sua pagina ufficiale di Facebook, ma allo stesso tempo si sfoga e si giustifica per il gesto compiuto. Ecco le parole del ciclista messinese:  "Per quello che é successo chiedo veramente a tutti le scuse pubbliche, per chiunque sia indignato o vergognato per me!! Molti di voi non hanno mai corso in bici , altri sono grandi tifosi altri pura passione, ed altri ancora si sono avvicinati negli ultimi anni!! La bici il ciclismo è passione, amore , giornate lontano dalla famiglia con allenamenti estenuanti, sacrifici troppi che iniziano già all'età di 16 anni circa!! Quello che è successo oggi alla Vuelta succede in ogni gara ciò non deve dimostrare che non è sbagliato e devo restare impunito!!! La giusta punizione da scontare la dettano i giudici. Un anno andato male per mille motivi arrivo alla Vuelta con la voglia di riscatto da una stagione infame , mi ritrovo alla prima tappa scusando l'espressione con il culo per terra , ti rialzi aiutato da un compagno sperando di non esserti fatto male,ti guardi le ferite lasciate addosso dall'asfalto rovente e cerchi la tua bici che andata distrutta , panico e caos nel gruppo, tardo a partire ...tanto... Troppo al punto che quando risalgo sulla mia bici ho un ritardo di 1:20 , mi fiondo all'inseguimento senza paura, senza acqua da solo, piano piano guadagno terreno e trovo i miei compagni che mi aspettano lunga la strada , a testa che pensa che devo andare e devo rimanere davanti in corsa per quelle persone che mi guardano, per quelle che mi amano, per mia moglie, mia figlia e per quelli che si staranno domandando come sto , vado avanti per far vedere che non mi sono fatto niente , fino a quello sbaglio che mi costa caro una trainata di 150 metri di cui molti sono pronti a gettare del fango , (è rientrato per che si è attaccato)nessuno sottolinea che è caduto è stato attaccato, è da solo all'inseguimento contro 18 corridori che spingono a tutta davanti!! no signori nel ciclismo la corsa è corsa nessuno ti aspetta!! Nel ciclismo episodi come questi ce ne sono molti a maggior ragione dopo una caduta!! Alla fine tutto avrei pensato una multa salata da pagare ed una penalizzazione come si usa fare per restare fuori classifica!!! Avrei accettato anche una penalità di dieci minuti!! Dopo tutto IO non sarò il primo ne l'ultimo di questa vicenda. Mi scuso ancora per avervi rubato del tempo e grazie del sostegno o meno che mi date !! A presto ! Vince"

Vincenzo Nibali è stato espulso dalla Vuelta a Espana 2015. Il campione italiano dell'Astana è stato sorpreso, così come documentato in un video, nel mentre si aiuta con un'ammiraglia nel recuperare il suo gap dal gruppo dopo la caduta, avvenuta a circa 28 chilometri dalla fine della seconda tappa, la Alhaurn de la Torre-Caminito del Rey di 158,7 chilometri, vinta dallo scalatore colombiano Johan Chaves. Lo 'Squalò, costretto a mettere i piedi a terra, è ripartito senza problemi fisici ma assai contrariato per il ritardo con cui ha ricevuto la bicicletta di ricambio. Da qui è iniziata la rimonta, peraltro riuscita, anche se il messinese è poi giunto al traguardo con un ritardo di 1'28” dal vincitore. L'azione scorretta di Nibali, trionfatore alla Vuelta nel 2010, non è passata inosservata alle immagini televisive e la commissione di corsa non ha potuto esimersi dal cartellino rosso per il siciliano, considerato alla vigilia un possibile vincitore della 70esima edizione della corsa iberica. «Il filmato - spiega in una nota Bruno Valcic, presidente dei commissari di gara - mostra chiaramente che Nibali si è aggrappato alla macchina per 200 metri. La decisione del panel dei commissari è quella di squalificarlo dalla gara». Valcic ha anche aggiunto che è stato escluso dalla Vuelta anche l'autista della vettura, Alexandre Shefer. «È stata una decisione difficile ma, vedendo le immagini, era chiaro che non potevamo infliggere altre sanzioni al corridore se non questa», ha concluso Valcic.

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