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India candidata a entrare nell'Onu, gli Stati Uniti frenano

NEW DELHI. La candidatura dell'India a membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non sembra godere più dell'importante sostegno degli Stati Uniti. Lo scrivono i media indiani. In una lettera inviata a luglio a un comitato dell'Onu incaricato dei negoziati intergovernativi sulla riforma dell'esclusivo club di cinque potenze, Washington ha fatto sapere di essere interessata solo a una «modesta espansione».

Gli Stati Uniti sono «disposti in via di principio - scrive l'ambasciatore americano Samatha Power - a una modesta espansione sia dei membri permanenti che di quelli non permanenti», ma a condizione che «ogni considerazione sull'espansione dei membri permanenti tenga in dovuto conto la capacità e l'impegno dei Paesi a contribuire al mantenimento della pace mondiale e al rispetto degli altri principi dell'Onu». Aggiunge poi che gli Usa sono contrari a «ogni alterazione o allargamento del potere di veto».  Si tratta di un punto di vista che rispecchia di più le proposte avanzate dal gruppo «Uniting for Consensus» guidato dall'Italia.

Secondo l'agenzia di Stato indiana Pti, questa nuova posizione americana è vista come una «duplicità», in quanto in più occasioni gli Usa hanno apertamente appoggiato la candidatura indiana. L'ultima volta risale allo scorso gennaio, quando il presidente Barak Obama, in visita a New Delhi come ospite d'onore della parata militare, ha riaffermato il suo supporto nella dichiarazione congiunta con il premier Narendra Modi. Anche la Russia, lo storico alleato di New Delhi, avrebbe fatto marcia indietro, e insieme alla Cina è pronta a bloccare la riforma dell'Onu che è in gestazione da diversi anni e che l'India vorrebbe che venisse alla luce in occasione del 70 anni dell'organizzazione internazionale. In un articolo oggi in prima pagina, il quotidiano The Hindu ricorda tuttavia che l'India «potrebbe vincere facilmente un posto se la decisione dell'allargamento viene messa ai voti nell'Assemblea generale, dove contano i singoli Stati».

Per approvare la riforma sono necessari 129 voti su un totale di 193, ovvero i due terzi. Nei prossimi mesi New Delhi prevede un'intensificazione della sua offensiva diplomatica.  Il 21 agosto si tiene a Jaipur, in Rajasthan, il secondo Forum per la cooperazione tra l'India e le isole del Pacifico (Fipic), a cui partecipano 14 nazioni che sono minacciate dal cambiamento del clima, come Kiribati e Tuvalu. Secondo una fonte diplomatica, 10 isole del Pacifico hanno già dato il loro consenso alla candidatura dell'India. A fine ottobre è invece previsto il vertice India-Africa, a cui sono stati invitati 54 Paesi, e che sarà uno degli eventi più importanti per la diplomazia indiana dopo il summit, del Movimento dei Non Allineati ospitato nel 1983 nella capitale.

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