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Ferguson ricorda il ragazzo nero ucciso: spari e violenze durante il corteo

FERGUSON. Colpi d'arma da fuoco sono stati sparati durante una manifestazione a Ferguson, in Missouri, dove un anno fa il giovane afroamericano Michael Brown è stato ucciso da un poliziotto bianco. Diversi spari sono stati uditi poco dopo le 23:15 ora locale. Non è chiaro da dove siano partiti e se qualcuno sia stato colpito. I manifestanti si sono dispersi e molti si sono riparati alle auto o negli edifici. Un elicottero e decine di auto della polizia sono arrivati in zona. Almeno una persona è rimasta ferita dagli spari esplosi. Lo riferiscono testimoni alla Bbc. Secondo la polizia, un ufficiale è stato «coinvolto negli spari dopo essersi trovato sotto un fitto fuoco». Testimoni sul posto riferiscono di aver visto almeno una persona ferita stesa a terra.

Nella cittadina del Missouri, vicino a St. Louis, in centinaia sono scesi in piazza per ricordare il ragazzo con un minuto di silenzio e una messa. Alcune proteste si sono però verificate nella nottata di sabato, quando alcuni manifestanti davanti al Dipartimento di Polizia hanno mostrato una testa di maiale con inciso il nome del poliziotto che ha ucciso Brown.  A New York la manifestazione è a Brooklyn: 'Black Lives Matter' e 'Stop Killing Black People' (Basta uccidere neri) sono fra gli striscioni portati avanti dai manifestanti.

Nelle ultime ore il movimento Black Lives Matter, nato proprio in seguito alla morte di Michael Brown, ha interrotto a Seattle un comizio di Bernie Sanders, il candidato democratico alla Casa Bianca. Un'interruzione fra le polemiche visto che Sanders è uno dei maggiori sostenitori del movimento. «A un anno da Ferguson resta ancora molto da fare sul tema del razzismo e per assicurare che tutti gli americani si sentano al sicuro nelle loro comunità» afferma Hillary Clinton, l'altra candidata democratica alla Casa Bianca. Torna a parlare di razza anche Barack Obama. In un'intervista a Npr, il presidente americano respinge l'accusa di non aver affrontato il tema del razzismo in modo appropriato durante il suo primo mandato per motivi politici.

«Se i fatti di Ferguson fossero accaduti durante i primi quattro anni alla Casa Bianca ne avrei parlato. Ma non c'è dubbio che dopo più di sei anni e mezzo in carica, mi è più facile destreggiarmi su più temi» afferma Obama. Il caso Ferguson ha riaperto la ferita razziale negli Stati Uniti, e il dibattito sul rapporto difficile fra la polizia e le minoranze, soprattutto gli afroamericani. I dati lasciano pochi dubbi: dall'inizio dell'anno - riporta il Washington Post - 24 afroamericani sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco della polizia, uno ogni nove giorni. Per un nero - anche se disarmato - le probabilità di morire per mano della polizia sono sette volte più alte rispetto a un bianco. A un anno dall'uccisione di Michael Brown, l'uso eccessivo della forza da parte della polizia contro le minoranze è riemerso con il caso di Christian Taylor in Texas: anche questo ragazzo di 19 anni è stato ucciso da un agente. Le indagini per accertare la dinamica dei fatti sono già in corso con la collaborazione dell'Fbi.

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