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Il Cassaro dagli arabi alle famiglie feudali: la storia del quartiere più antico di Palermo

PALERMO. Denominato Al Qasr ossia il Castello, quello che oggi è comunemente conosciuto come il Cassaro altro non è che il più antico quartiere della città.

La via principale che culmina nel palazzo Reale era detta "la via marmorea" dai Normanni per la sua lastricatura presente fino al 1325.

Qui sorgevano i palazzi delle più potenti famiglie feudali: i Chiaramonte e gli Sclafani.

Nel 1452 fu sistemato il piano della Cattedrale, prendendo la forma attuale ed è qui che nacque la via Toledo.

Nel 1581-82 fu prolungata con un tratto definito il "Cassaro morto" e delimitata da una porta a mare, Porta Felice. L'altra a monte, Porta Nuova era stata realizzata ed inaugurata da Carlo V nel 1535.

Nel 1600, la via del Cassaro fu "tagliata" con la creazione di via Maqueda formando così i Quattro Canti.

Qui sono state collocate statue dei sovrani spagnoli come Filippo IV, Filippo III, Carlo IV e Filippo II. E ancora le statue delle Sante Oliva, Agata, Cristina e Ninfa.

Fu poi nel 20esimo secolo che la via del Cassaro subì un ulteriore taglio con la creazione di via Roma. Al Cassaro nacquero le dimore patrizie di varie epoche, le chiese e i vicoli.

Ma quando nacque il Cassaro. Gli artefici furono gli arabi che, entrati in città nell'831, ci restarono fino al 1073, facendo della città un vero e proprio centro nevralgico del Mediterraneo. Il Cassaro diventa subito una strada piena di attrazioni, qui si incontra il popolo di Palermo, e in tanti giungono in carrozza.

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