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Tour, settimana senza respiro: tutti contro Froome

ROMA. Il 102/o Tour de France di ciclismo entra nella fase cruciale, con Chris Froome in maglia gialla e quel che resta dei 'tre moschettieri' del pedale, Quintana, Contador e Nibali, sempre al suo inseguimento, sia pure a debita distanza (a 3'10" il primo, a 4'23" il secondo e addirittura a 7'49" il campione uscente).  Smaltito il secondo e ultimo giorno di riposo, rimangono quattro tappe da incubo, prima della 'passerella' parigina di domenica, tre delle quali con arrivi in salita. E che salite! Da domani fino a sabato, infatti, verranno scalate le Alpi e ci sarà poco spazio per strategie, tattiche e quant'altro; andrà avanti solo chi pedala.

Tutti contro Froome, più o meno appassionatamente, nel tentativo di ridurre il distacco nella classifica generale e di puntare concretamente alla maglia gialla. L'unico in grado di insidiare seriamente il britannico nato in Kenia è apparso finora Nairo Quintana, colombiano che detiene la maglia bianca di miglior giovane. Lo scalatore della Movistar ha dimostrato di poter mettere alle corde il capitano del Team Sky, che finora non ha mollato neppure un centimetro. Anzi, non appena ne ha avuta l'occasione, ha rosicchiato quel che poteva - anche un solo secondo - ai rivali. Come faceva Contador al Giro d'Italia con Aru e Landa.

La prima tappa alpina si disputerà da Digne les Bain a Pra Loup, su un percorso lungo 161 chilometri e con cinque Gran premi della montagna, compresa la terribile salita verso il Col d'Allons (2.250 metri d'altezza), dove nel 1975 Thevenet mandò fuori giri il 'Cannibale' Eddy Merckx. La discesa che porta ai piedi del Pra Loup è considerata (a ragione) la più difficile del Tour e Nibali non intende certo stare a guardare, raffreddore permettendo.  Il programma proseguirà giovedì con la 18/a tappa, da Gap a Saint Jean de Maurienne, lunga 186,5 chilometri, ma soprattutto con una sfilza di Gpm. L'arrivo tuttavia non è in salita. Venerdì, da Saint Jean de Maurienne a La Toussuire-Le Sybelles (138 km), saranno lacrime e sangue, proprio con la salita de La Toussuire da affrontare dopo la Croix de Fer (2.067 metri): ammesso che qualcuno ci voglia provare è la penultima occasione per farlo, prima del gran galà di sabato, con la Modane Valfrejus-Alpe d'Huez, che consacrerà senza appelli il vincitore del Tour.

Prevista un'altra scalata della Croix de Fer, tanto per gradire, quindi la mitica Alpe d'Huez, che ha fatto la storia della gara a tappe francese. La metà del tracciato della 20/a e penultima tappa (110,5 km) è un salita. Domenica poi ci sarà il gran finale con il festival dei velocisti rimasti ancora in gara che, sui Campi Elisi, si contenderanno l'ultimo sprint, al termine di una tappa di soli 109,5 chilometri. I giochi, però, a quel punto, saranno abbondantemente fatti e ci sarà spazio solo per la gioia, la festa, oppure delusione e rimpianti.

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