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I regionali aumentano del 10 per cento

Molti stipendi e pochi servizi. Il bluff dei poteri speciali

Sempre  più numerosi  regionali e comunali

Mettendo a confronto i dati  del 2001 con quelli del 2011, si scopre che  i dipendenti regionali  in Sicilia sono aumentati del 10%,  mentre nella media nazionale sono diminuiti del 9%. I dipendenti comunali, analogamente, sono aumentati in Sicilia dell’11% e diminuiti nella media nazionale proprio dell’11%.

Persino gli statali sono di più

Comparando il personale dell’amministrazione pubblica, il confronto Sicilia-Italia fa emergere che nell’Isola ci sono meno dipendenti  nella sanità, nelle camere di commercio e  nelle province, mentre c’è molto più personale nella regione, nei comuni,  tra i dipendenti ministeriali e negli enti parco. Il divario diventa “eclatante” nella regione: 3,9 dipendenti ogni mille abitanti rispetto a 1,2 nella media nazionale; più del triplo.

Il  bluff dei poteri speciali

Secondo la vulgata popolare in Sicilia ci sarebbero più dipendenti pubblici per gestire le materie dello statuto speciale. In realtà, contando  tutto il personale  pubblico,  in Sicilia ci sono  58 dipendenti   ogni mille abitanti rispetto  a 50  dipendenti ogni mille  abitanti nella media nazionale (+16%).

Il caso della sanità

La sanità siciliana ha 10,7 unità di personale ogni mille abitanti mentre nella media nazionale il personale sanitario si attesta a 11,8 unità ogni mille abitanti; nelle altre regioni a statuto speciale addirittura si raggiungono 13,1 dipendenti.   Per eguagliare  la media nazionale ci vorrebbero in Sicilia 5 mila unità in più,  tra medici e paramedici.

Il caso dei comuni

Molti sindaci sostengano che senza i precari gli uffici non funzionerebbero; tuttavia resta  inspiegabile che in Sicilia ci siano 12  impiegati comunali ogni mille abitanti, mentre nella media del Paese ci sono  8  impiegati comunali ogni mille abitanti. In Sicilia l’eccedenza di personale comunale è  quindi del 50%.

Molti stipendi e pochi servizi  

La  spesa pro capite  per il personale pubblico (ovviamente senza i precari) è pari in Sicilia al 10% in più della media nazionale;  la spesa pubblica complessiva che include l’acquisto di beni e servizi,  è pari invece al 15% in meno della media nazionale. In sostanza nel resto d’Italia la pubblica amministrazione spende meno per gli stipendi e di più per fornire beni e servizi.

I conti senza l’oste

Nel conteggio del personale pubblico non rientrano le unità di personale riconducibili al cosiddetto precariato; si tratta, secondo la Corte dei Conti,  di altro personale in tutto o in parte a carico del bilancio regionale come i forestali (circa 27 mila), i formatori (circa 9 mila), le società a controllo regionale (circa 8 mila), il personale degli ATO rifiuti (circa 12 mila) ed altri per un totale molto vicino alle settanta mila unità.

 

Il Servizio Statistica ed Analisi Economica della Regione Siciliana ha diffuso il Notiziario 1/2015 dal titolo “Il settore pubblico in Sicilia: dati censuari e finanziari”. I dati sopra riportati  sono  tratti dallo stesso Notiziario.

 
A cura di Lelio Cusimano

 

 

 

 

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