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Padoan: "L'Italia non è come la Grecia, noi in Europa ormai siamo credibili"

ROMA. «La situazione dell' Italia non è nemmeno lontanamente comparabile alla Grecia. L' Italia si è guadagnata credibilità e rispetto grazie alle riforme, non abbiamo bisogno della benevolenza di nessuno». Lo afferma alla Stampa, il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan. Sulle indiscrezioni secondo cui si chiederà l' applicazione della cosiddetta clausola per gli investimenti, Padoan spiega che «è del tutto prematuro parlare di cifre. Stiamo lavorando alla legge di stabilità, faremo in modo di utilizzare al meglio gli spazi di manovra e gli strumenti previsti dai Trattati».

«La tassazione sugli immobili - fa comunque sapere il ministro dell' Economia - verrà rivista con l' introduzione della local tax, che semplificherà la tassazione locale in una strategia di medio periodo». «La sovranità in Europa - sottolinea Padoan - deve essere condivisa. Tutti i partner, Germania compresa, ne hanno ceduta una parte alle istituzioni, per esempio alla Banca centrale europea. E se la Bce non ci fosse oggi staremmo tutti molto peggio».

«Non mi piace metterla sul personale - dice poi Padoan sul ministro delle Finanze greco Varoufakis -. Ma fino alla sua sostituzione non c' è stato alcun progresso, al Parlamento greco ha votato contro l' accordo e il programma precedente si poteva chiudere a condizioni per loro migliori».

«Sei mesi fa - ricorda - la Grecia stava meglio, era un Paese che cresceva e aveva accesso ai mercati. Ora deve ricostruire la sua credibilità. In ogni caso nell'accordo non si parla solo di aumento dell' Iva o delle tasse ai più ricchi: c'è l' impegno a sostenere nuovi investimenti per almeno 35 miliardi. Il mix di misure che serve per Atene è quello che si chiede a tutti: riforme strutturali e investimenti».

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