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I 60 anni di Disneyland, successo senza fine da Usa all'Asia - Foto

«Disneyland - disse Walt Disney in una delle sue frasi più celebri - non sarà mai completato. Continuerà a crescere fino a quando ci sarà dell'immaginazione nel mondo»

Disneyland ha compiuto 60 anni. Era il 17 luglio del 1955 quando le prime 28.000 persone hanno varcato i cancelli del parco giochi nel sud della California. Senza nulla da bere, per difficoltà nel sistema delle tubature e problemi con i sindacati, si sono imbattute solo in poche giostre e giochi. Molte delle attrazioni infatti non funzionavano o erano ancora in costruzione. A celebrare l'apertura del parco uno speciale televisivo su Abc, condotto fra gli altri dal futuro presidente americano Ronald Reagan, con la partecipazione anche di Frank Sinatra. Oggi invece i parchi Disney sono una presenza globale, dall'America all'Europa fino all'Asia.

Un boom inimmaginabile - riferisce il Wall Street Journal - agli inizi degli anni '50, quando Walt Disney accese un prestito da 17 milioni di dollari per trasformare i 160 acri di terra ad Anaheim (sede del primo Disneyland) nel parco che oggi conosciamo. Per Walt Disney si trattò di un successo, un altro grande traguardo dopo il lancio nel 1928 di Mickey Mouse, Topolino, uno dei culmini della sua carriera caratterizzata dal desiderio di raccontare storie che necessitavano la creazione di nuovi media e nuove discipline artistiche.

«Disneyland - disse Walt Disney in una delle sue frasi più celebri - non sarà mai completato. Continuerà a crescere fino a quando ci sarà dell'immaginazione nel mondo». Un'affermazione che, a distanza di anni, gli dà ragione: Disnelyland si evolve infatti con i tempi, ed è in grado di reinventarsi di anno in anno, nello spirito di Walt Disney. L'idea alla base del parco era ed è infatti consentire ai visitatori non solo di ripercorre la storia del loro personaggio preferito, ma in qualche modo di viverla.

L'iniziativa di creare Disneyland fu avviata da diversi fattori: dal lancio di Disney Studio, i fan espressero la volontà di vedere come i loro cartoni preferiti venivano prodotti e soprattutto volevano che diventassero reali. A questo si aggiungeva l'idea di Walt Disney che, padre di due figlie, riteneva noioso per i genitori accompagnare i figli per corse sui pony o altre attività, mentre avrebbero potuto trascorrere una vacanza da sogno per tutta la famiglia. Ma è stata l'ossessione di Walt Disney per le locomotive vintage la vera molla che lo spinse a lavorare per far sì che il suo sogno diventasse realtà.

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