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Calcioscommesse, chiesto il processo
per Antonio Conte e altri 103 indagati

L'accusa per il ct della Nazionale è di frode sportiva in relazione solo alla partita AlbinoLeffe-Siena

CREMONA. La Procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio per 104 indagati nell'inchiesta sul Calcioscommesse. Tra questi anche il ct della Nazionale Antonio Conte con l'accusa di frode sportiva in relazione solo alla partita AlbinoLeffe-Siena.

Per quanto riguarda Novara-Siena il procuratore Roberto di Martino ha chiesto l'archiviazione, cosi' come per l'originaria accusa di associazione a delinquere. Accusa che rimane per Cristiano Doni, Beppe Signori ed altri. Per altri dieci indagati, per lo più stranieri, la richiesta di rinvio a giudizio interverrà tra alcuni giorni.

Conte adesso potrebbe chiedere il giudizio immediato, senza passare dall'udienza preliminare. Il suo avvocato Leonardo Cammarata, nelle memorie difensive, aveva sviscerato numerosi argomenti a favore della archiviazione: agli atti dell'inchiesta, a suo avviso, c'è "la prova positiva" del fatto che Conte "nulla fece di quanto in suo potere" per assecondare le combine. "In Novara-Siena - aveva scritto l'avvocato - non fece giocare Carobbio, (l'unico giocatore della sua squadra che nell'ipotesi di accusa che si era accordato con l'organizzazione criminale) e in Albinoleffe-Siena, secondo quanto riferito da Coppola (ex portiere del Siena), spronò la squadra e decise di far giocare i giocatori più motivati".

In difesa del ct azzurro si è schierato nei giorni scorsi anche il presidente della Figc, Carlo Tavecchio: "In questo paese abbiamo le garanzie per tutti e ci sono per Conte. Il rinvio giudizio non è una condanna". Il numero uno del calcio italiano va oltre, 'blinda' il ct: "Dimissioni di Conte? Ci ho parlato questa mattina e non ci sono novità: resta al suo posto rispettando il contratto". Tavecchio poi, in una conferenza stampa con il procuratore federale Stefano Palazzi e il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi si era scagliato contro i corrotti: "Dobbiamo scacciare tutti i mercanti dal tempio. E' la cosa più importante. Senza equivoci e problemi". "Il presidente della Figc - ha aggiunto - si avvarrà delle sue prerogative per velocizzare l'espletamento delle procedure processuali nel rispetto dei tempi del campionato''.

Nei giorni scorsi su una evenienza di questo tipo si era pronunciato il presidente del Coni Giovanni Malagò, a margine della presentazione delle divise dell'Italia di Rio 2016 disegnate da Armani: "Su Conte concordo con la valutazione della Federazione. Se c'è rinvio a giudizio non vuol dire che c'è colpevolezza. In questo sono una persona assolutamente garantista".

«Amareggiato» per una richiesta di rinvio a giudizio 'annunciatà da giorni ma determinato ora a continuare nel suo lavoro da ct, in attesa degli sviluppi della
sua vicenda processuale: è questo lo stato d'animo di Antonio Conte, secondo fonti a lui vicine.

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