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A caccia delle possibili future malattie: dagli Stati Uniti arriva il "super test" del Dna dei bambini

Il progetto, finanziato dal National Institute of Health con 25 milioni di dollari, sarà condotto su 240 bambini sani del Brigham and Woman Hospital e altrettanti provenienti dalle sale di terapia intensiva neonatale Children's Hospital

ROMA.  Sequenziare quasi tutto il Dna dei bambini a caccia delle possibili future malattie. Questo l'obiettivo del progetto BabySeq, appena iniziato in due ospedali di Boston, per stabilire se la procedura salverebbe effettivamente delle vite o sarebbe solo uno spreco di soldi. Il progetto, finanziato dal National Institute of Health con 25 milioni di dollari, sarà condotto su 240 bambini sani del Brigham and Woman Hospital e altrettanti provenienti dalle sale di terapia intensiva neonatale Children's Hospital. A metà dei bimbi verrà analizzato il genoma a caccia di oltre 1700 varianti genetiche associate alla predisposizione a malattie che iniziano dall'infanzia, mentre l'altra metà non avrà l'esame.

I primi quattro bambini sono stati arruolati, e i risultati del primo test ottenuti questa settimana. «Al momento non c'è consenso scientifico sulla questione se sia appropriato o utile sequenziare il Dna di individui sani - spiega alla rivista Technology Review Robert Green, uno dei responsabili -. Quindi l'unico modo per prendere in considerazione l'ipotesi di rendere questo test obbligatorio è avere un enorme massa di dati che ci dicano che questo test darebbe un beneficio».

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