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Violenza sessuale su una quindicenne, militare resta in carcere

ROMA. Resta in carcere Giuseppe Franco, il militare accusato di avere violentato quattro giorni fa a Roma una ragazzina di quindici anni. Lo ha deciso il gip Giacomo Ebner accogliendo le richieste del pm Eugenio Albamonte ed emettendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I reati a carico dell'uomo sono violenza sessuale e sostituzione di persona. Quest'ultima accusa perchè Franco avrebbe avvicinato la ragazzina spacciandosi per agente di polizia, una accusa che l'uomo nega sostenendo di aver mostrato solo il suo tesserino militare.

La decisione del gip era slittata a conclusione di una giornata scandita dall'interrogatorio di garanzia dell'indagato. Anche ieri Franco, che ieri doveva imbarcarsi per una missione nel Corno D'Africa, ha respinto le accuse sostenendo di aver avuto un rapporto sessuale con la minorenne, ma previo consenso di quest'ultima. La versione dell'uomo di 31 anni sarebbe stata caratterizzata da alcune contraddizioni e non avrebbe affatto convinto gli inquirenti.

Convalida del fermo, eseguito dalla squadra mobile, ed ordinanza di custodia, chiesti dal pm Eugenio Albamonte, appaiono, quindi, inevitabili. Le, presunte, contraddizioni vertono, tra l'altro, sulla ricostruzione delle modalità dell'approccio di Franco con la vittima e le sue due amiche. L'uomo nega di essersi spacciato per un poliziotto che, con la scusa di un controllo presso la vicina stazione dei carabinieri, si sarebbe allontanato con la ragazza, ma di avere solo mostrato alla giovane il suo tesserino militare in quanto gli aveva chiesto che tipo di lavoro facesse. Incomprensibile, per chi indaga, è poi la precipitosa fuga dell'uomo, poco dopo l'amplesso, di fronte alle invettive della madre di una delle ragazzine che erano in compagnia della sedicenne, intervenuta, su sollecitazione della figlia, per capire cosa fosse successo.

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