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Maria Grazia Cucinotta si racconta: la mia estate tra Babbo Natale e la Cina - Foto

ROMA. Dopo l'Oscar con «Il postino», dopo Hollywood, dopo James Bond, dopo il debutto anche come produttrice, ora la Cina. «Sono l'unica attrice italiana che ha fatto le valigie ed è andata lì». Seduta a un tavolino di un bar romano per un giorno trasformato in set, Maria Grazia Cucinotta si racconta all'Ansa. L'occasione è l'ultimo ciak delle riprese di «Babbo Natale non viene da Nord», film diretto e interpretato da Maurizio Casagrande, che segna il debutto da attrice della cantante Annalisa e che la Cucinotta produce con la sua Italian Dreams Factory, recitando anche nel ruolo di una psicologa. «È una commedia dove si ride - dice - ma anche un film che fa riflettere, sul rapporto padre/figlia e sul tema dell'accettazione, che è fondamentale nel nostro mestiere. Chi recita deve essere un po' psicologo, proprio perchè entra nei panni degli altri: così impari a mettere da parte il tuo 'io', ad ascoltare».

Al centro della vicenda, una cantante che stenta ad avere successo, sosia perfetta invece di una star affermata, alla ricerca di un padre assente che troverà «impiegato» come Babbo Natale. «Quando eravamo piccoli - prosegue la Cucinotta - l'unico regalo di Natale che ci permettevamo era l'albero, poi c'era la Befana dei dipendenti del lavoro di mio padre per rimpinzarci di dolci. Oggi, invece, sembra che Babbo Natale arrivi tutti i giorni. Ma questo è anche uno di quei film che ti rende felice, che alla fine, come un buon dolce, ti lascia in bocca quel retrogusto zuccherino». In sala arriverà, non a caso, nel periodo di Natale e, prosegue l'attrice, «lo difenderemo in tutti i modi. Ho imparato la lezione e questa volta cureremo personalmente la distribuzione con una casa indipendente».

Nel frattempo, però, la Cucinotta è impegnata «con una lunga estate cinese». Già da alcuni giorni è infatti su e giù per l'Italia a presentare insieme al collega cinese Cai Yida, «Vieni anche tu», «primo reality della tv cinese - racconta - una sorta di 'Giochi senza frontierè, che attraversa e racconta l'Italia nell'anno di Expo e che andrà in onda in Cina e su Sky, in lingua, per i turisti». Protagonisti, 4 concorrenti italiani («una cantante lirica, uno chef, una stilista e un calciatore») e quattro cinesi. «È una prova anche per me, che non ho mai condotto un programma - aggiunge l'attrice - Ma sono 8 anni ormai che lavoro con la Cina. A settembre uscirà anche in Italia 'Magic Card'», action movie su un traffico illegale di carte di credito tra l'Expo di Shangai 2010 e quello di Milano 2015, realizzato tra Pavia e la Cina (tra i finanziatori, del film e del reality, il proprietario della squadra di calcio del Pavia, Xiadong Zhu) con anche la partecipazione di Arnold Schwarzenegger. «Io interpreto una manager esperta in Made in Italy - prosegue l'attrice - ma ho un contratto fino al 2016 e mi aspettano ancora altri due film da girare. Come si lavora con i cinesi? Molto bene, è un paese che sta cercando di internazionalizzarsi - risponde - Certo, con loro non ci sono orari e si lavora tantissimo. Ma si vede che sono felici che io ci sia. Sono l'unica attrice italiana che ha fatto le valigie ed è andata lì. La censura? Preferisco una censura o una dittatura
annunciata rispetto a un paese apparentemente indipendente e dove invece si va avanti per lobby, classi politiche, e non per meritocrazia».

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