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Amazon diventa banca: a concedere i prestiti sarà un algoritmo

Il colosso di Seattle ha infatti esteso nel nostro e in altri sette paesi un programma di prestiti per i rivenditori terzi che utilizzano la piattaforma

ROMA. L'accesso al credito e la disponibilità di soldi non sono semplici in questi anni di crisi. Oltre alle banche, le imprese, anche italiane, ora possono far riferimento ad Amazon. Il colosso di Seattle ha infatti esteso nel nostro e in altri sette paesi un programma di prestiti per i rivenditori terzi che utilizzano la piattaforma.

L'azienda di Jeff Bezos li concede 'a invitì in base ad algoritmi interni che analizzano la popolarità dei prodotti di un venditore, la frequenza con cui si esauriscono le scorte e i cicli d'inventario. Il servizio 'Amazon Lending' lanciato nel 2012 fino ad ora era limitato al mercato Usa e Giappone. Entro quest'anno si espanderà in altri otto paesi: oltre all'Italia c'è il Canada, la Francia, la Germania, l'India, la Spagna, il Regno Unito e la Cina. Paese del rivale Alibaba, di proprietà del miliardario Jack Ma, che offre già un servizio simile. Così come fa eBay e PayPal, che si sta sganciando proprio da questa piattaforma.

Una volontà comune a molti colossi del web di diversificare il loro business iniziale - solo Amazon ha messo nel suo carnet le consegne con i droni, gli oggetti stampati in 3D, i telefonini e anche la produzione di film - puntando molto sul settore finanziario. Una strada sperimentata anche da Facebook e Snapchat che insieme alla chat favoriscono lo scambio di soldi tra gli utenti. Fino al mercato 'parallelò messo in piedi dai Bitcoin, la moneta nata del web, che dopo le prime traversie giuridiche e gli attacchi hacker, è arrivata ad avere un suo indice alla Borsa di New York, che rappresenta il cambio tra dollaro americano e la criptomoneta.

Secondo le indiscrezioni, il servizio di Amazon offrirà prestiti da tre a sei mesi ai venditori terzi della piattaforma per un ammontare che va dai mille ai 600mila dollari. I guadagni arrivano da un doppio binario: gli interessi sui prestiti che vanno dal 6 al 14 per cento, e una garanzia dal rientro dei capitali sulle vendite effettuate tramite il 'Marketplace', lo spazio destinato ai venditori terzi che al momento rappresenta il 40 per cento delle vendite dell'intero sito di eCommerce. Il sito Business Insider cita il caso di un imprenditore, che ha beneficiato dei prestiti quattro volte per «la velocità e la semplicità» di tutta l'operazione.

Il servizio utilizzerà un meccanismo ad invito. I venditori non potranno chiedere direttamente il prestito, sarà Amazon a scegliere le aziende a cui concederlo, in base a calcoli interni che prendono in esame la popolarità dei prodotti e la frequenza con cui si esauriscono le scorte. Al momento, l'azienda di Jeff Bezos non ha fornito dati sull'ammontare dei prestiti concessi fino ad ora. Avrebbe solo lasciato intendere un generico «milioni di dollari» a partire dal 2012, anno in cui 'Amazon Lending' è stato lanciato in Stati Uniti e Giappone. Il servizio analogo del concorrente Alibaba, che si chiama Mybank, è nato per prestare soldi a 10 milioni di aziende guarda ad un mercato di 4 trilioni di dollari.

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