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Romeo: «In Sicilia turismo e ristorazione assumono»

Il fondatore del sito Face4Job: «Mancano un adeguato orientamento scolastico e una formazione universitaria in linea con le esigenze del mercato»

Turismo e ristorazione in testa alla classifica dei settori che offrono lavoro in Sicilia col 35,29% delle opportunità, percentuale che schizza al 67,31% in provincia di Trapani e al 47,95% a Palermo. Seguono il settore commerciale con il 20,20% delle offerte (che a Siracusa tocca il 54,55%, il 45,45% a Ragusa, il 36,36% a Messina e il 40% ad Agrigento) e il retail con l’11.76 per cento (37,50% a Enna). La provincia di Catania si caratterizza invece per una prevalenza di offerte nell’information technology (il 26,09% del totale). Sono dati di Face4Job, il portale che consente l’incontro diretto tra candidati e imprese. Un «osservatorio» privilegiato nato nell'estate del 2013 grazie all’intuizione di Alessio Romeo, ingegnere originario di Partinico che è anche amministratore delegato della società.

Possiamo tracciare una «mappa» delle offerte di lavoro e delle figure professionali ricercate?
«Tra le aziende che assumono al primo posto c’è McDondald’s, seguito da Optima Italia, Sma, Centro Convenienza, Eurospin, Vitaldent, Sicilia Outlet Village, Goldcar Rental, Amplifon e Telecom Italia. Le figure professionali più richieste sono cameriere, venditore di negozio, capo settore, tecnico commerciale, agente Enasarco, neolaureati in ingegneria e indirizzi tecnici, sales, neolaureati in materie umanistiche, junior finance e web developer».

Secondo la vostra esperienza c’è un problema di disallineamento tra domanda e offerta e quali soluzioni bisognerebbe mettere in campo?
«Rileviamo due ordini di problemi. In prima battuta la mancanza di un adeguato orientamento scolastico e di una formazione universitaria in linea con i tempi moderni, legati anche ad un contesto socio culturale come quello siciliano dove ci si culla troppo su eredità professionali che non esistono più: non è più il tempo del lavoro lasciato dai genitori ma di quello intraprendente in cui si crea qualcosa sia dentro che fuori dalle aziende. C’è poi un problema legato alla comunicazione: al Sud si è meno «digitali» e si comunicano male le opportunità di lavoro, seppure a volte solo stagionali. In questo caso un miglior uso della rete sarebbe il veicolo più efficace nell’era post analogica».

La vostra azienda ha rivoluzionato il settore della ricerca di personale e degli annunci, qual è la vostra filosofia?
«Face4Job è il primo strumento «democratico» che permette a chiunque di cercare il lavoro ideale anche lontano da casa, senza essere escluso solo perché non può permettersi i costi di lunghi viaggi. Siamo l’unico sito internet in cui avviene l'incontro diretto tra domanda e offerta di lavoro, su scala mondiale (in 7 lingue ed in arrivo anche la versione in cinese e arabo), riproducendo i processi tipici dei colloqui di lavoro. Candidati e aziende iscritte vengono messi in contatto grazie ad un software che legge i profili inseriti».

Quali i risultati raggiunti finora dall'azienda?
«La nostra azienda ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali: quasi 1 milione di euro raccolto grazie a bandi e premi per l’innovazione e Microsoft l'ha scelto, analizzando tutto il panorama dei portali per la ricerca del lavoro, come la piattaforma di riferimento in Italia per i suoi partner, quasi 30 mila aziende. Il sito è diventato anche un riferimento nazionale perché, grazie al database sui flussi del lavoro che riesce a mappare, fornisce informazioni in tempo reale su scala locale e globale, dichiarate ufficialmente dalle aziende senza intermediari che «barano» per vendere profili al miglior offerente. Riconosciuto start up innovativa sin dalla fondazione, il portale ha chiuso il 2014 con più di 100.000 candidature, un migliaio di aziende iscritte e 2.000 incontri di lavoro. Nel primo semestre 2015 i numeri stanno subendo una crescita esponenziale con quasi 500.000 incontri tra domanda ed offerta a livello mondiale, di cui 400.000 in Italia».

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