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Nuovo round Crocetta-Faraone, il presidente: chiedere scusa? Non ci penso

"Ha usato contro di me le stesse frasi che avrebbero utilizzato Volpe, Lima e Ciancimino"

PALERMO. «Dovrei chiedere scusa a Faraone? Ho già pronto un altro post su Facebook, citerò una canzone dei Pooh che fa così ”scusami se ti ho riconosciuto”»: Rosario Crocetta non fa marcia indietro e attacca ancora il sottosegretario alla Pubblica istruzione.
Durante una conferenza convocata in realtà per fare il punto sull’emergenza legata alla chiusura dell’autostrada Palermo-Catania, il presidente ha risposto a tutti quelli che lo hanno attaccato ieri e anche oggi sul fronte politico.
Nei confronti di Fabrizio Ferrandelli (Pd), che si è spinto a proporre la mozione di sfiducia, ha rivolto una preghiera: «U Signuruzzu u putissi aiutare».
Gianpiero D’Alia, leader dell’Udc, teme diventino indispensabili le elezioni anticipate ma Crocetta è telegrafico: «Potrei scrivere un post anche su di lui». Infine, ancora su Faraone: «Ha usato contro di me le stesse frasi che avrebbero utilizzato Volpe, Lima e Ciancimino. Ha detto che se non mi allineo, Roma chiude i rubinetti alla Sicilia. Io spero che parli a titolo personale, perchè se parla a nome del governo sono pronto ad andare in Procura».
Il presidente vorrebbe derubricare a ironia domenicale il post su Facebook che ha di fatto riaperto la guerra nel Pd e nella maggioranza. E a tutti quelli che ora gli chiedono di scusarsi risponde: «Ma non hanno nulla da fare la domenica? Portino le loro mogli al mare. Io ieri su Facebook mi sono solo divertito un po’».
Il tono semiserio cela però uno scontro dai toni politici mai così elevati. Il presidente teme che il Pd voglia avviare la sua successione e si sente assediato anche da quanti per evitare la crisi suggeriscono di fare una nuova giunta con deputati-assessori. Da qui il suo avviso ai naviganti: «Sono pronto alla sfida sia sociale che politica. Non temo le urne. Altri dovrebbero temerle perchè dopo la scuola e i professori, a Renzi vogliono far perdere anche la Sicilia».

riprese di Salvatore Militello

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