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Tirocini in ascesa, Messina: «Spazi nel turismo, commercio e artigianato»

I ragazzi trovano spazio soprattutto nel mondo del turismo, del commercio e dell' artigianato. Parola del vice presidente nazionale di Confesercenti, Vittorio Messina, che ieri mattina è stato ospite alla trasmissione radiotelevisiva Ditelo a Rgs.
Come sta procedendo in Sicilia il piano finanziato dall' Unione europea, Garanzia Giovani?
«Sta procedendo molto bene. All' inizio abbiamo scontato il flop del Piano Giovani che tanto ha scoraggiatole aziende e i ragazzi. Noi abbiamo cercato di superare questa iniziale diffidenza dovuta all' esperienza passata. Garanzia Giovani è importante poiché dà un segnale di speranza. Le imprese per la prima volta cercano lavoratori e i ragazzi hanno finalmente una possibilità che li sprona a non arrendersi».

Quante delle vostre aziende hanno già avviato i tirocini di Garanzia Giovani?
«Ad oggi le aziende di Confesercenti che hanno aderito e avviato i tirocini del piano europeo sono circa 400. I ragazzi siciliani già impegnati in questa misura sono, invece, oltre 600. I settori principali che richiedono personale sono il turismo, il commercio e l' artigianato. Il turismo in questo momento è al primo posto poiché è arrivata la bella stagione e quindi si cercano giovani da occupare. Ad esempio nei villaggi turistici, non solo come animatori ma anche come barman o camerieri oppure cuochi. Comunque consistente è anche il numero relativo all' artigianato e al mondo degli studi professionali».

Qual è la città siciliana che più di tutte ha risposto bene a Garanzia Giovani?
«Sicuramente la città di Messina con oltre 100 tirocini avviati».

Come hanno reagito le aziende siciliane al piano, Garanzia Giovani?
«Dopo una partenza molto esitante, a causa, come dicevo anche prima, dell' iniziale flop del Piano Giovani della Regione, le aziende hanno cominciato a manifestare una maggiore fiducia verso questa opportunità.
La svolta è stata agevolata dal ruolo delle associazioni datoriali dalle quali sta venendo un contributo non indifferente per la promozione delle misure previste da Garanzia Giovani. Questo accade in un momento particolare per tentare di agganciare una ripresa che si incomincia a intravedere anche se con segnali ancora contradditori».

Ci sono dei dati?
«L' andamento delle imprese in Sicilia per l' intero anno del 2014 mostra complessivamente una lieve flessione dell' intero sistema imprenditoriale siciliano, facendo registrare un tasso di variazione negativo (-0,9%), e un saldo fra nuove imprese iscritte e cessa te di -4.044 unità. Nel 2014 le nuove iscrizioni, 28.210 unità, sono risultate minori delle cessazioni 32.254, fino ad arrivare ad un totale di imprese registrate di 455.610 unità, con un tasso di crescita annuale di 0,9% rispetto al 2013, frutto della crisi sistemica che continua a colpire l' intero tessuto imprenditoriale dell' Isola. Il perdurare della crisi, sta tuttavia favorendo, seppur di poco, l' incremento del numero di imprese entrate in procedure concorsuali con un +0,1%, ma anche il numero di imprese entrate in scioglimento/liquidazione con un +0,8%. Da ciò si evince che la cosiddetta "voglia di impresa" non viene dunque meno, ma si manifesta per la prima volta negli ultimi anni con un andamento negativo».

Che prospettive riponete su questo piano gestito dalla Regione?
«Abbiamo il dovere in questo difficile momento di utilizzare al meglio tutti gli assist che possono aiutare la ripresa, compreso questo piano che si rivolge ai giovanissimi che purtroppo al momento non studiano e non lavorano. Da Garanzia Giovani può venire un buon aiuto alle aziende e ai giovani in cerca di un primo impiego. Per invertire la tendenza di questi ultimi anni occorre organizzare la speranza dei ragazzi e delle imprese, con tutti i mezzi a disposizione tenendo conto che la crisi continua a minacciare, anche nel 2014, le aziende siciliane. Ma è indispensabile puntare sui settori in cui la Sicilia detiene maggiore propensione, quali turismo, manifatturiero, passando per l' agricoltura, che ha molto bisogno di innovarsi. Bisogna guardare sempre più all' agroalimentare come punto di forza dell' Isola anche grazie all' esposizione internazionale Expo 2015, che sicuramente rappresenta una ottima opportunità per le imprese siciliane».

Le vostre imprese sono protagoniste a Expo 2015?
«Sì, lunedì saremo all' Expo, come Unioncamere Sicilia, con le 9 camere di commercio dell' Isola. Apriremo a Milano una finestra importante. Organizzeremo due convegni. Il primo il 29 giugno, il secondo invece il primo luglio"

 

Quali saranno i temi trattati in questi due incontri?

«Il convegno del 29 giugno si concentrerà soprattutto sulle eccellenze agroalimentari siciliane. È questo il tema del convegno che ha come scopo quello di raccontare la storia del cibo siciliano e lo stile di vita con particolare riferimento alla Dieta Mediterranea. L' obiettivo infatti è quello di promuovere il vasto patrimonio agroalimentare presente in Sicilia e che può contare su un sistema produttivo di oltre 145 mila imprese, pari a un terzo del totale delle aziende attive nell' Isola. Si parlerà della qualità delle materie prime, considerato anche che la cucina siciliana è una sintesi perfetta della dieta mediterranea, non a caso definita patrimonio dell' umanità dall' Unesco. D' altronde, dietro la tradizione culinaria siciliana c' è la sua storia millenaria e l' impronta delle numerose civiltà che si sono alternate sull' Isola. A tal proposito si discuterà anche dell' influenza della cucina straniera, in particolare quella inglese, sul ricco patrimonio enogastronomico regionale».

E il successivo?
«L' incontro che si svolgerà il primo luglio, invece, si baserà sui sistemi turistici insulari e il loro ruolo come ecosistemi unici del patrimonio mondiale tutelato dall' Unesco. La biodiversità, la fragilità, la distanza e la tutela accrescono la curiosità di visitare questi luoghi che oggi conservano un patrimonio materiale e immateriale di grande rilevanza per l' umanità. Questi contesti, in particolare in Sicilia, sono stati riconosciuti dall' Unesco come luoghi dove è presente un esempio del patrimonio immateriale rappresentato dalla dieta Mediterranea. Il valore di questo marchio orienta oggi le scelte sul tipo di accoglienza e di ospitalità da adottare, concentrandosi su elementi immateriali e su risorse locali e autoctone che rendono questi luoghi unici e simbolo del sostenibile. La conferenza, anche attraverso il contributo di esperti e operatori internazionali, intende offrire al visitatore Expo una nuova visione dei territori insulari tutelati dall' Unesco e, in particolare, un nuovo modo di viverli, anche temporaneamente, legando la visita sempre di più alle risorse immateriali del territorio in una logica di "slow and sustainable tourism" e secondole caratteristiche della dieta mediterranea».
Ma il rapporto con Expo non finisce qua.
«Infatti, ritorneremo proprio a Milano, a settembre per 15 giorni con oltre 150 imprese che presenteranno i prodotti siciliani».

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