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Under 21, la Svezia batte l'Italia. Di Biagio: "Ora si fa dura"

Non nasconde tutta la sua amarezza Gigi Di Biagio dopo la sconfitta in rimonta della Nazionale Under 21 contro la Svezia nella partita d'esordio nell'Europeo di categoria in Repubblica Ceca. «Ora si fa dura, il risultato è pesante, dobbiamo guardare avanti».

ROMA. L'Italia Under 21 getta al vento un'occasione d'oro all'esordio all'Europeo di categoria in Repubblica Ceca, e «ora si fa dura» deve ammettere alla fine il tecnico Gigi Di Biagio. A Olomuc, gli azzurrini sono stati battuti 2-1 in rimonta da una Svezia che a fine del primo tempo sembrava con le spalle al muro, sotto di un gol e con un uomo in meno, ma nella ripresa ha trovato energie insospettabili e approfittato di ogni errore degli avversari in una partita ricca di colpi di scena, con due rigori e altrettante espulsioni.

La superiorità tecnica dell'Italia e il nuovo modulo hanno prodotto una superiorità territoriale e di occasioni, ma veri pericoli alla porta svedese sono arrivati col contagocce, la partita non è stata chiusa come si doveva e alla fine il risultato è stato determinato da una sequela di errori: il fallo da espulsione di Milosevic su Belotti per il vantaggio azzurro su rigore al 29' del primo tempo, il 'lisciò di Sturaro che ha favorito il pareggio di Guidetti all'11 della ripresa, il rosso allo stesso juventino per una reazione evitabile al 35' e infine
l'uscita in ritardo di Bardi che al 41' ha provocato il penalty decisivo per gli svedesi. «Dovevamo essere in grado di chiuderla, ora la strada è in salita - ha ammesso a caldo Di Biagio -. Ora si fa dura,  il risultato è pesante, dobbiamo guardare avanti». Pochi avrebbero puntato sulla Svezia alla fine del primo tempo, ma l'ostica e quadrata squadra di Ericson ha trovato invece le energie giuste si trova ora favorita per l'accesso alla semifinale, mentre per l'Italia la partita di domenica con il Portogallo è già quasi un'ultima spiaggia.

Di Biagio, adottato il 4-3-3, ha schierato in avanti Battocchio, Berardi e Belotti, bravi specie gli ultimi due a trovarsi nelle prime fasi di gioco fino a confezionare l'azione che ha portato al rigore del vantaggio azzurro. Il centrocampo, con Viviani, Baselli, preferito a Cataldi, e Sturaro ha fatto il suo dovere nel primo tempo, ma sulla coscienza dello juventino pesano due errori gravi e rischiando due giornate di squalifica il suo Europeo potrebbe essere finito qui. Nella Svezia si è fatto notare soprattutto l'atteso Guidetti, autore del pareggio e che alla fine ha chiosato con eleganza: «Aveva ragione Liedholm, in dieci si gioca meglio». La sua rete, inattesa, a inizio ripresa ha sconcertato gli Azzurrini, che si sono buttati in avanti a testa bassa ma l'unico brivido per Carlgren è venuto da un tiro alla mezz'ora di Cataldi, da poco entrato al posto di Baselli. L'uno-due da ko, l'espulsione di Sturaro e l'uscita di Bardi che ha portato sul dischetto Thelin, si è concretizzato  nei 10 minuti finali, trasformando la serata azzurra in una disfatta.

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