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Anche il Megafono prende le distanze da Crocetta: imbarazzo per le parole su Renzi

Antonio Malafarina

PALERMO. Anche i deputati del Megafono prendono le distanze da Crocetta. Gli attacchi del presidente della Regione a Renzi non sono piaciuti neppure ai parlamentari eletti nel movimento fondato dal presidente della Regione.
Antonio Malafarina e Giovanni Di Giacinto firmano una presa di distanze insieme ai colleghi di Pdr e Sicilia democratica: Giuseppe Picciolo, Michele Cimino, Marcello Greco, Edy Tamajo, Salvatore Lo Giudice, Nino Oddo e Luisa Lantieri.
Tutti esprimono «un profondo disagio, per dichiarazioni forti e annunci che riaprono un fronte di dannosa e pericolosa polemica all'interno della maggioranza che sorregge il governo regionale e con le politiche del governo nazionale». I deputati provano a giustificare Crocetta: «Conosciamo bene le sofferenze e i disagi che si incontrano sulla via del fare in un tempo di grandi difficoltà economiche e sociali del Paese e non escludiamo che verso la Sicilia possa essere mancata quella attenzione straordinaria che meritava e merita dal governo nazionale».

Tuttavia indicano una strada inevitabile al presidente della Regione: «La via dello scontro è quella meno indicata perché produrrebbe solo lacerazioni e nuove fratture con riflessi certamente negativi per gli interessi dei siciliani. Noi continuiamo a credere che pur nelle difficoltà del momento la strada da percorrere sia quella dell'unità e dell'impegno di tutti a collaborare perché si realizzi una forte iniziativa politica e programmatica preventivamente concordata che rilanci il governo e permetta all'Ars di dare vita ad una nuova stagione di riforme capace di offrire quelle risposte che tutti i siciliani attendono. Evidentemente questo percorso nel quale ci ritroviamo convintamente non può che essere contrassegnato da un ritrovato e forte rapporto di collaborazione con il governo Renzi e con chi autorevolmente lo rappresenta in Sicilia».

Intanto, il governatore Rosario Crocetta lancia «la sfida» alla sua maggioranza, che incontrerà martedì prossimo a Palazzo d'Orleans, mettendo sul tavolo «quattro riforme da approvare all'Ars prima della pausa estiva»: Liberi Consorzi e città metropolitane «con diritto di autodeterminazione», 'Sblocca Sicilià con le norme per la  riforma della burocrazia, la legge per dare un reddito ai disoccupati e quella sull'acqua pubblica «rispettando il referendum». «Questi sono quattro temi democratici e di sinistra - dice Crocetta all'ANSA - che permettono di verificare chi difende il passato e chi invece vuole il cambiamento, la rivoluzione e la rottamazione». «Io sono qui, eccomi, pronto a discutere - aggiunge - ma non sono disposto a giochi di Palazzo, congiure, riciclaggi, riposizionamenti e alla politica-politicante».

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