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Ballottaggi, i grillini vincono a Gela
Flop Crisafulli, le alleanze spaccano il Pd

PALERMO. In Sicilia i ballottaggi si chiudono con un trionfo del M5s, che stravince a Gela, roccaforte del governatore Rosario Crocetta, e conquista anche Augusta, porto strategico della Marina militare e simbolo della crisi industriale. Così il risultato dei ballottaggi in 13 Comuni siciliani si abbatte come un terremoto sugli equilibri politici alla Regione e apre non solo la questione delle alleanze all'interno della maggioranza, ma anche la corsa al dopo-Crocetta.

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Clamoroso il flop del Pd a Enna: l'ex senatore Vladimiro Crisafulli, che a ogni elezione si vantava di vincere "anche col sorteggio", perde, anzi, straperde, nella sua città, dove si candidava per la prima volta a sindaco, contro la volontà di un pezzo del partito nazionale. I democratici si consolano vincendo in 5 comuni su 13.

Nel centrodestra, male Forza Italia, anche se il coordinatore Vincenzo Gibiino esulta per le vittorie a Barcellona Pozzo di Gotto, a Licata e a Tremestieri Etneo. Per i 5stelle è una festa. Dopo Ragusa e Bagheria (Pd), i grillini, in questa tornata amministrativa, conquistano altre tre città, tra cui Pietraperzia, piccolo comune dell'ennese di poco più di 7 mila abitanti.

Ma il "capolavoro politico" lo fanno certamente a Gela, dove è nato e cresciuto politicamente Rosario Crocetta. Qui Domenico Messinese ha surclassato con il 65% l'uscente Angelo Fasulo, una campagna elettorale in solitudine, con il solo Crocetta a metterci la faccia. "Faccio gli auguri al nuovo sindaco M5s, col quale la Regione collaborerà, perché i risultati si rispettano", dice il governatore. "Sapevamo di perdere, ma abbiamo combattuto; per qualunque sindaco uscente sarebbe stato difficile, Gela soffre la crisi più profonda dal Dopoguerra", aggiunge.

Il bicchiere, per Crocetta, però è mezzo pieno: "Il Pd e il centrosinistra hanno avuto un'affermazione notevole in tanti comuni, a Gela e Augusta, città simbolo della crisi industriale, ha vinto l'insofferenza". In casa Pd c'è un clima positivo. "Al termine di questa tornata elettorale siamo soddisfatti, vinciamo nella stragrande maggioranza dei comuni chiamati al voto", commenta il segretario siciliano Fausto Raciti. Che su Enna e Gela non si nasconde: "Prendiamo atto delle sconfitte, con serietà avvieremo una seria riflessione sulle ragioni di questi risultati". Il presidente dell'Udc, Gianpiero D'Alia, guarda invece "alla scarsa affluenza" e "i risultati di questi ballottaggi parlano chiaro: gli elettori siciliani puniscono formule politiche confuse e rendite di posizione facendo prevalere e coagulare un voto contro anziché per".

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