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Immigrazione, Maroni: "La soluzione? Campi profughi in Libia"

"Abbiamo il 9% di immigrati contro il 2-3% della maggioranza delle regioni »rosse«. Non è un pò una discriminazione? Io chiedo una più equa distribuzione su base nazionale. Intanto bisogna fermare i flussi"

ROMA.  Aver innescato uno scontro Nord-Sud è «un'altra stupidaggine. Io ho parlato di come le Regioni si dividono i profughi. Abbiamo il 9% di immigrati contro il 2-3% della maggioranza delle regioni »rosse«. Non è un pò una
discriminazione? Io chiedo una più equa distribuzione su base nazionale. E voglio che le Regioni siano coinvolte in questo lavoro. Intanto bisogna fermare i flussi». Lo afferma a Libero il governatore della Lombardia, Roberto Maroni.

«Questo stallo - spiega - è frutto della palese incapacità del governo di essere credibile a livello internazionale. La soluzione c'è: campi profughi in Libia. Fatti dall'Onu, gestiti dai caschi blu e con l'intervento dell'Unione Europa. In queste strutture - continua - potremo accertare chi tra questi migranti ha
veramente diritto al diritto d'asilo. Chi non ha diritto rimarrà lì. In condizioni di sicurezza, senza che nessuno rischi la vita in mare».  All'osservazione che per aprire campi profughi servirà un intervento militare, Maroni replica: «Sì, qual è il problema? Abbiamo bombardato la Libia senza chiedere il permesso a
nessuno. Siamo intervenuti dappertutto. I caschi blu sono stati per anni in Serbia e Montenegro con i risultati che tutti conoscono. Adesso li utilizzeremo per una missione umanitaria. Altrimenti saremo invasi e alle mie proteste seguiranno quelle dei cittadini, che difficilmente saranno altrettanto composte. Rischiamo il pandemonio. In tutto ciò - protesta - l'attuale
maggioranza pensa a insultare me. Per me non è un problema, tanti nemici tanto onore».

«Vi chiedo di sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque,
condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza»: lo scrive il governatore Roberto Maroni, in una lettera ai prefetti. - In una nota, la Regione Lombardia riferisce che Maroni ha dato seguito all'annuncio di una lettera ai prefetti lombardi per sospendere l'accoglienza di  richiedenti  asilo disposta dal Governo. «Secondo i dati resi noti dal Viminale nei giorni scorsi - scrive il presidente della Regione -, la Lombardia è la terza
regione italiana, dopo Sicilia e Lazio, come percentuale di presenze di immigrati nelle strutture di accoglienza». «Ricordo poi - prosegue il testo della lettera diffuso dall'ufficio stampa di Maroni - che in Lombardia vive già oltre un quinto degli immigrati regolari presenti in Italia, molti dei quali in
cerca di lavoro. È quindi impensabile inviare in Lombardia altri immigrati prima di aver riequilibrato la distribuzione». Per l'ex ministro dell'Interno ed ex segretario della Lega, «l'eccezionale afflusso di cittadini stranieri sul nostro
territorio, a seguito degli sbarchi sulle coste italiane, impone una gestione molto attenta del fenomeno migratorio».

Il presidente della Lombardia ribadisce infine ai prefetti la sua convinzione che «la soluzione al problema dell'immigrazione clandestina, componente preponderante anche dell'ondata di arrivi di quest'anno, resta il blocco delle partenze dalle coste africane, attraverso il coinvolgimento dell'Ue, dell'Onu e di tutta la comunità internazionale»

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